GAETA – L’associazione nazionale antimafia Antonino Caponnetto prende spunto dagli arresti arresti avvenuti negli ultimi giorni nel Sud Pontino e, tramite il segretario Elvio Di Cesare ripropone l’idea di istituire una sezione della direzione distrettuale antimafia ed un supercommissariato tra le città di Formia e Gaeta. Lo fa in una lettera indirizzata al Ministro degli interni Marco Minniti in cui rappresenta la preoccupante geografia della criminalità organizzata.
“Gentile Ministro – scrive Di Cesare – ieri la Squadra Mobile di Caserta ha catturato a Gaeta un Casalese che si dice sia l’autore di un piano criminoso tendente all’uccisione del PM Cesare Sirignano della DDA di Napoli. Non é da ora che a Gaeta e nel Basso Lazio -le province di Latina e Frosinone- si registrano la presenza e le attività di gente siffatta e lei che ben conosce la situazione sa quanto e più di noi come e quanto questa sia diventata da anni incancrenita, incandescente e non più tollerabile. La domanda che ci poniamo noi e che cominciano a porsi anche altri é : “cosa intende fare lo Stato per risolverla ?”. Di certo questo non sarà possibile restando inerti o lanciando solamente appelli e grida di allarme,come finora si è fatto.
L’Associazione Caponnetto ,che lo scrivente si onora di dirigere, ha da tempo rese note alcune sue proposte che riguardano non tanto l’aspetto numerico delle forze dello Stato in campo,quanto la loro qualità. Qualità dei Prefetti innanzitutto perché é a questi che la legge affida i compiti in materia di prevenzione antimafia. Non é accettabile che un Prefetto in un territorio di mafia,qual è quello in discussione,risponda,in sede di audizione da parte della Commissione Parlamentare Antimafia,alla Presidente che gli pone la domanda “Quante interdittive ha fatto la sua Prefettura?”:”Signora Presidente ,non ne abbiamo fatto nessuna”. “Nessuna” interdittiva ,come lei ben sa,significa “nessuna” indagine preventiva antimafia. Questo non é accettabile. Ma qualità significa anche personale specializzato ed esperto,oltre che un’organizzazione ben studiata ed operativa. La scrivente da tempo si sta battendo per l’istituzione di un Supercommissariato della Polizia di Stato a Formia ,con l’unificazione dei due Commissariati di Formia e Gaeta,due città ormai unite dal punto di vista urbanistico,e con l’istituzione di una robusta Sezione della Squadra Mobile,come anche per l’istituzione di una Sezione della DIA da allocare a Fondi o Sperlonga dove ci sono disponibilità di ampi spazi sia per il personale che per le attrezzature nelle due Caserme della Guardia di Finanza,per la prima,e dei Carabinieri per la seconda. Le risposte ricevute ad oggi dalla scrivente Associazione sono state,purtroppo,sempre evasive,incredibilmente sfuggenti. Ciò,considerato l’aggravarsi della situazione che vede tonnellate di capitali investiti in tutti i settori economici da tutte le organizzazioni criminali sia italiane che straniere,non é ulteriormente tollerabile; e ciò anche per fugare le tante voci circa l’esistenza di “incontri” e presunti accordi che,secondo alcuni organi di stampa campani e dichiarazioni di collaboratori di giustizia ,sarebbero avvenuti fra pezzi dello Stato ed uomini delle organizzazioni criminali proprio a Gaeta della cui situazione si parla,purtroppo,molto poco ma che chi scrive ritiene particolarmente grave,insieme a quella nella quale si trovano Formia,Sperlonga,Itri,Fondi,Cassino e tutto il Basso Lazio,dove l’azione delle istituzioni locali é stata finora scarsamente efficace al punto che quasi tutte le operazioni finora fatte hanno paternità esterne alla regione del Lazio ed alle due province di Latina e Frosinone.
La scrivente,pertanto,si rivolge personalmente a lei per chiederle un intervento diretto ed il più possibile urgente perché trovino una soluzione adeguata i problemi testé prospettatile”.