FORMIA – E’ considerato uno dei manager italiani più ricercati nell’ambito del ciclo dei rifiuti. Se nelle ultime settimane era stato inseguito dalla sindaca di Roma Virginia Raggi per sostituire la dimissionaria assessora Paola Muraro, anni fa aveva fatto arrestare in flagranza un imprenditore piemontese che, pur di accaparrarsi un appalto, gli stava consegnando una mazzetta. Il 30 marzo l’amministratore unico della Formia rifiuti zero, il 33enne torinese Raphael Rossi, dovrà comparire davanti il Gup del Tribunale di Messina per difendersi all’accusa di abuso d’ufficio. L’amministratore unico della Formia rifiuti zero ha reso noto la notizia di essere destinatario di una richiesta di rinvio a giudizio dal blog che segue personalmente sul sito on line de “Il Fatto quotidiano” ricordando che l’altro indagato è l’ex commissario della Messina ambiente Alessio Ciacci.
L’indagine della Procura dello Stretto è scaturita all’indomani della presentazione, due anni fa, di uno esposto da parte del consigliere d’opposizione Daniele Zuccarello secondo il quale la Messinambiente, terminato il contratto dirigenziale con Rossi, avrebbe “recuperato” il manager torinese, ora impegnato nel ciclo dei rifiuti a Formia, affidandogli un contratto di collaborazione esterna attraverso una sua società costituita da qualche giorno…. A difendere Raphael Rossi è l’assessore alla sostenibilità urbana del comune di Formia, Claudio Marciano: “ E’ vittima di una vendetta dopo aver fatto arrestare alcune persone. Rossi – ha concluso Marciano – sarà pure antipatico ad alcuni ma per la sua onestà sono il primo a mettere la mano sul fuoco”.
Marciano, da Aosta dove insegna presso la locale Università, interviene sulla delibera di Giunta numero 53 che sta facendo tanto discutere, quella che, riassegnando le responsabilità ai sette dirigenti comunali di Formia, aveva inserito il responsabile del settore “Gestione del territorio” dell’ente, Sisto Astarita, nella commissione del controllo analogo della Formia Rifiuti zero e, contestualmente, aveva escluso altri: Domenico Di Russo, Tiziana Livornese, Maurizio Ottaviani e Stefania Della Notte. Per l’assessore alla sostenibilità urbana “la Giunta non ha deliberato alcuna rimozione di dirigenti: i componenti della commissione deputata ad analizzare le attività della società municipalizzata rimangono gli stessi. Del resto, le modalità di esercizio del controllo analogo sono disciplinate in un regolamento approvato dal Consiglio comunale e redatto proprio dal mio assessorato”.
“La delibera n. 53/2017 – spiega Marciano – nel riarticolare alcune competenze dei singoli dirigenti, si limita a individuare nell’architetto Sisto Astarita, già dirigente al settore rifiuti a Formia e in altri Comuni, un’ulteriore figura di supporto alle attività di controllo rispetto a quelle già assicurate dal dirigente al settore ambientale, all’avvocatura e al dirigente del settore bilancio. Quindi non vi è alcun indebolimento, bensì un rafforzamento del controllo analogo della Formia Rifiuti Zero che, già tuttavia nel regolamento e negli atti approvati, ha una forza e un rigore senza precedenti in altre esperienze di municipalizzate ed ha il preciso compito di coadiuvare l’azienda nel rispetto delle procedure preventivamente.
Marciano attacca la stampa quando presta il fianco a facili strumentalizzazioni per colpire – a suo dire – per colpire la stabilità economica e finanziaria della Formia Rifiuti Zero in un momento delicato come quello dell’acquisto dei mezzi di raccolta e spazzamento: un’operazione da 3,5 milioni di euro che una volta portata a termine comporterà importanti risparmi rispetto agli attuali noleggi”.
Marciano, purtroppo, non entra nel merito delle accuse che un suo ex collega di Giunta, l’ex assessore al bilancio e personale Fulvio Spertini aveva lanciato denunciando un caos organizzativo in cui si è infilata la Giunta riattribuendo le mansioni di controllo sull’operato della società municipalizzata dei rifiuti In effetti lo stesso Marciano non aveva approvato la delibera numero 53 perché impegnato fuori sede per motivi di lavoro e lancia pesantissime accuse ai vertici della segreteria generale del comun per come il provvedimento era stato scritto e approvato: “L’ho letta la delibera – aveva commentato Marciano su Facebook – in effetti, così com’è stata scritta, potrebbe generare confusione”.
Saverio Forte