FORMIA – Aumentano col passare delle ore le persone individuate e denunciate dal commissariato di Polizia di Formia per interruzione di pubblico servizio e per aver partecipato, martedì e mercoledì, a due manifestazioni non autorizzate – culminate con il blocco della regionale Flacca – per denunciare i gravissimi disagi legati all’emergenza idrica in città. Presso il commissariato di via Spaventola è stato istituito un ufficio ad hoc che, prendendo in esame il contenuto dei filmati registrati dal personale della Digos e pubblicati sui social media, provvede ad identificare quelle persone che avrebbero violato la norma soprattutto nella parte conclusiva della protesta di mercoledì quando si sarebbero staccate dal corteo ufficiale e avrebbero invitato a bloccare il traffico in via Vitruvio e via Lavanga e dar vita ad alcuni tafferugli con alcuni automobilisti bloccati nel maxi ingorgo. Che il clima sia pesante lo dimostra la precettazione inviata dalla questura di Latina nei confronti del dirigente del commissariato di Formia, il vice-questore Paolo Di Francia, che ha dovuto sospendere le proprie ferie. C’è da ultimare la redazione, insieme al collega Maurizio Mancini, di un’informativa che ha chiesto la Procura della repubblica di Cassino anche se ad occuparsi di quanto avvenuto a Formia sono anche la Prefettura e la Questura di Latina e finanche il dipartimento “Pubblica Sicurezza” del Ministero degli Interni. Ad attendere la conclusione del lavoro degli investigatori è la difesa di molti manifestanti indagati. Molti di loro sono difesi dall’avvocato Vincenzo Macari che ha preannunciato la richiesta di molti assistiti di chiarire la loro posizione con il magistrato titolare del fascicolo: “Molti degli indagati sono cittadini comuni ed incensurati – ha commentato l’avvocato Macari – sono scesi in strada solo perché esasperati per un disservizio che si protrae da mesi. Nessuno avrebbe lontanamente immaginato che il loro legittimo dissenso avrebbe conosciuto un epilogo non preventivato”. Intanto non sono previsti altri blocchi dopo la diffida della Polizia.
Un sit-in, autorizzato, ci sarà invece martedì prossimo davanti gli uffici formiani, in via Olivastro Spaventola, di Acqualatina che conferma quanto annunciato dal sindaco di Formia Sandro Bartolomeo: entro il 15 settembre sarà collegato alla rete idrica il nuovo campo pozzi in località “25 Ponti”. Per l’ente gestore “il progetto del campo pozzi è una delle priorità essenziali del piano “Nuove Risorse”, approntato ed approvato dalla conferenza dei sindaci per far fronte all’emergenza idrica gravissima in corso. È questo il risultato di un lavoro complesso avviato da Acqualatina, già nel mese di dicembre 2016, non appena il piano che comprende anche tali opere è stato approvato dalla Conferenza dei Sindaci. Ricevute le autorizzazioni, poi, i tecnici hanno avviato immediatamente i lavori di scavo e, nel pieno rispetto delle tempistiche previste, si è giunti alla situazione attuale. Il campo pozzi in località “25 Ponti” – ricorda Acqualatina- si inserisce all’interno di un più ampio ventaglio di soluzioni individuate dal gestore, alcune strutturali e altre di emergenza, tra cui l’installazione temporanea dei dissalatori al molo Vespucci di Formia, in cui ciascuna risulta complementare alle altre, e non sostitutiva, poiché la gravissima emergenza che sta vivendo il nostro territorio può essere affrontata solo attivando tutte le azioni tecniche possibili.”
Intanto l’attività politica, dopo la breve pausa estiva, sta riprendendo a fatica con allo sfondo l’emergenza idrica che appare essere argomento “sensibilissimo” ma anche motivo per avviare una delicata e lunga campagna elettorale. La giornata politica è stata caratterizzata da due iniziative, la prima di forza d’opposizione, la seconda del partito, il Pd, che, insieme a Forza Italia, appoggia la Giunta capitanata dal sindaco Sandro Bartolomeo. Quest’ultimo è stato il bersaglio preferito del capogruppo consiliare di “Idea Domani”, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo che in una conferenza stampa ha accusato il primo cittadino di “inerzia, di superficialità nella gestione di questa gravissime e evitabile emergenza sociale, economica e, ora, anche igienico-sanitaria”. Cardillo Cupo, affiancato dall’ex candidato a sindaco Maurizio Costa e dall’altro consigliere comunale Dario Colella, ha annunciato l’istituzione di un servizio legale gratuito – di cui farà parte anche un altro consigliere comunale di minoranza, l’avvocato Giovanni Valerio – a favore dei cittadini denunciati per interruzione di pubblico servizio e per manifestazione non autorizzata ma anche per i contribuenti interessati ad attuare una sorta di “boicottaggio” nel pagamento delle bollette a favore di Acqualatina. Gli interessati – ha reso noto l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo – possono inviare una richiesta inviando un’e mail all’indirizzo di posta elettronica idea domani@gmail.com.
Si mobilita contestualmente anche il partito Democratico che ha inviato una lettera al Prefetto di Latina Pierluigi Faloni e al Procuratore Capo della Repubblica di Cassino, Luciano d’Emmanuele per chiedere una sorta di clemenza nei confronti delle persone denunciate a piede libero all’autorità giudiziaria. Vengono definite ” inique e soprattutto inopportune le azioni nei confronti di cittadini e cittadine che hanno manifestato pacificamente contro le colpevoli inefficienze di Acqualatina. colpevole senza ombra di dubbio dell’interruzione di un servizio pubblico e di pubblica necessità, che – fanno rilevare Francesco Carta e Clide Rak – ha privato i cittadini e gli operatori di un bene insostituibile come l’acqua! “. Il Pd, invece, chiede di promuovere indagini per l’accertamento delle responsabilità della Società Acqualatina spa e del suo management che “hanno portato all’esasperazione la popolazione di gran parte della provincia di Latina. Essa è l’unica e sola responsabile della mobilitazione cittadina nei fatti ancora pacifica e non violenta”.
Il Pd, infine, nella lettera al Prefetto di Latina e al Capo della Procura di Cassino si sofferma anche sull’operato delle forze dell’ordine e, in particolare, del Commissariato di Polizia: ” Sappiamo bene che il compito fondamentale dell’autorità di pubblica sicurezza è di garantire le condizioni di legalità e di ordine pubblico, cercando di prevenire ed impedire il concretizzarsi dei fattori che minacciano la sicurezza. Le denunce nei confronti di alcuni pacifici dimostranti – concludono Carta e Rak – non possono che inasprire gli animi di tante persone che vedono la propria vita sconvolta dalla mancanza, a volte totale, dell’acqua. Apprezziamo il lavoro che il locale Commissariato e tutte le forze dell’ordine svolgono quotidianamente per garantire la sicurezza dei cittadini ma rinnoviamo l’apprezzamento anche in questa occasione, tuttavia non possiamo fare a meno di suggerire soluzioni meno traumatiche.”
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