FORMIA – Un iperattivismo amministrativo che provoca un mix di sospetti e di legittima curiosità. Ne è protagonista la Giunta municipale di Formia rimasta in carica, dopo le annunciate e confermate dimissioni del sindaco Sandro Bartolomeo, per assumere una serie di decisioni che non sono soltanto legate all’allestimento della tardiva programmazione Natalizia. Il sindaco di Formia in occasione del prime dimissioni del 31 marzo scorso (dopo la mancata approvazione del bilancio di previsione 2017) si fece apprezzare per una scelta in cui allo stile affiancò una sufficiente correttezza istituzionale: revocò le nomine assessorili e entro venti giorni decideremo il da farsi. E così è stato. La Giunta fu ricostituita dopo l’approvazione del bilancio di previsione grazie all’innovativo ma sterile accordo politico-amministrativo con Forza Italia e, nelle more, il sindaco di Formia gestì soltanto l’ordinaria amministrazione e poco più.
A distanza di sette mesi il dimissionario primo cittadino formiano ha assunto un comportamento che sul piano politico e personale è stato distante anni luce da quello di primavera: gli assessori, il cui rendimento di ciascuno ha superato le più ottimistiche previsioni, sono rimasti al loro posto e continuano a deliberare quello che il capo dell’amministrazione suggerisce di fare e consiglierà di fare sino alla serata del 17 dicembre prossimo. Nel comune di Formia si respira da giorni un clima di dover e poter capitalizzare il possibile (legittimamente) immaginabile, anche su questioni delicatissime e fondamentali come il personale e il ciclo dei rifiuti. Di sicuro il dimissionario sindaco di Formia non ha avuto alcun “via libera” dal consiglio comunale – che non si riunisce da due settimane – e forse dalla stessa Giunta ma, rappresentando il comune, quale socio di maggioranza, ha partecipato all’assemblea dei soci della municipalizzata Formia Rifiuti Zero e ha prorogato di un… anno il mandato, scaduto da giorni, dell’amministratore unico Raphael Rossi. Sarebbe dovuto essere un onere del prossimo commissario prefettizio ma a Rossi per continuare a lavorare una poltrona andava garantita dopo aver partecipato, senza alcun esito, alla selezione per assumere la direzione della neonata municipalizzata “Latina Bene Comune”. E così Rossi continuerà a gestire il ciclo dei rifiuti a Formia almeno per un anno a meno… che si presenti formalmente dimissionario davanti il commissario prefettizio che avrà l’impegnativo e ingrato compito di traghettare la città al voto amministrativo di primavera.
La proroga dell’assemblea dei soci della “Frz” , al di là dell’incarico personale al manager torinese, è pericolosa sul piano prettamente contabile: è stata decisa senza l’avallo previsionale del bilancio previsionale 2018 del comune di Formia (che adotterà il commissario prefettizio) e, soprattutto, del bilancio della stessa società municipalizzata che sarà approvata in primavera. Insomma la scelta di Bartolomeo è stata, per certi versi, unilaterale di cui lo scomodo controllo analogo del comune – formato dai dirigenti dell’avvocatura e dei settori ambiente e bilancio – è stato tenuto all’oscuro. L’attività della Formia Rifiuti zero – secondo il sindaco Bartolomeo – è stata il principale fiore all’occhiello del suo ultimo e quarto mandato amministrativo ma le ombre non mancano soprattutto sulla gestione del personale e delle consulenze attribuite proprio dall’amministratore unico amico del suo principale sponsor politico, l’assessore alla sostenibilità urbana Claudio Marciano. I nodi nella gestione economica di una famiglia o di un’azienda, pubblico o privata che sia, devono sempre arrivare al pettine e uno di questi riguarda il licenziamento, impugnato davanti il giudice del lavoro del Tribunale di Cassino, dall’ex responsabile dell’isola ecologica in località ex Enaoli, il sindaco del… Pd di Maenza Claudio Sperduti.
La lettera di preavviso per il suo allontanamento, dopo una pioggia di “richiami” e ammonimenti, è arrivata esattamente un anno fa, il 7 dicembre 2016, e Rossi ha provato ora a correre ai ripari davanti all’organo giudicante: ha proposto a Sperduti una “buonuscita” di 8000 euro (della Formia rifiuti zero, dunque dei cittadini che pagano la Tari) a fronte delle dieci mensilità non percepite ed una riassunzione ma non un livello funzionale inferiore rispetto a quello occupato con il suo arrivo a Formia in forza all’ex gestore, la Latina Ambiente. Sperduti ha restituito al mittente una proposta conciliativa che ha definito “offensiva” chiedendo solo di tornare a lavorare come ha fatto sino al marzo 2017.
Intanto sta facendo discutere anche il contenuto della delibera di Giunta numero 312 del 4 dicembre che, di fatto, ha congedato con un poco elegante ben servito l’attuale responsabile dei settori Lavori Pubblici e Urbanistica del comune, l’architetto Stefania Della Notte: “Vuoi andare a lavorare a Gaeta attraverso una selezione pubblica e con la mobilità volontaria, fallo pure. Anzi, ti ringraziamo pure perché il tuo trasferimento comporterà una sensibile riduzione della spesa di personale”. Un autogol, un gesto poco felice nei confronti di una dirigente che nel 2015 ha ottenuto il 92% della performance (risultati raggiunti) quando la media dei dirigenti del comune – secondo le stime del nucleo di valutazione istituita dalla stessa Giunta Bartolomeo – supera appena il 70%. Ecco perché da Formia tutti scappano, nessuno più è in grado di gestire un esercito allo sbando dopo che ricevi schiaffi in faccia davvero inaspettati. Il penultimo dirigente a cambiare aria da pochi giorni era stato il responsabile della ripartizione urbanistica del comune che, vincitore nel 2013 di una selezione indetta dalla rieletta amministrazione Bartolomeo, ha deciso di interrompere il rapporto fiduciario con alcuni mesi di anticipo per assumere l’analogo incarico presso il comune di Medicina, in provincia di Bologna.
Se l’architetto di Gaeta era stato rimpiazzato pro tempore proprio dalla Della Notte, l’amministrazione Bartolomeo con le valigie in mano a giorni formalizzerà il nome del sostituto di Astarita. Il termine per la presentazione delle candidature è scaduto il 6 dicembre, il 13 è prevista la loro ammissione dopodiché Bartolomeo avrà pochissimo tempo a disposizione per svolgere i colloqui. E’ vero, la procedura è stata avviata prima dell’ultimo patatrac politico consumato in consiglio comunale con le conseguenti dimissioni del sindaco di Bartolomeo ma non sarebbe stato più corretto e giusto bloccare l’iter e attendere l’arrivo del commissario prefettizio? Tutti se lo chiedono anche perché, a fronte delle coraggiose candidature protocollate (l’unico funzionario comunale, assunto a tempo pieno ed in possesso dei requisiti richiesti, a chiedere di poter svolgere il colloquio con il capo dimissionario dell’amministrazione è l’architetto Giuseppe Caramanica, uno dei più stretti collaboratori di Stefania Della Notte alla guida del settore Opere pubbliche) i bookmakers d’Oltremanica e non solo danno ormai per vincitore il pugliese Alessandro Abaterusso che, fidato funzionario del dimissionario Astarita, da anni fa parte, in qualità di consulente esterno, dello speciale ufficio della ripartizione urbanistica per il varo del nuovo Piano regolatore generale. Si verificherà che il nuovo vincitore di questa selezione metterà a disposizione del nuovo commissario Prefettizio l’incarico ricevuto dal sindaco dimissionario? Di sicuro si sentirà dire “se vuole, resti” e così che Formia diventerà una novella Troia come descritto dall’Odissea: un cavallo, fuori le sue mura, pronto a vomitare tanti greci in grado di espugnare, dopo dieci anni di assedio, una città sfinita. Ma sarà leggenda o una triste realtà?
Saverio Forte