FORMIA – Riparazione delle condotte, nuovi investimenti, situazione delle sorgenti, nuova vittoria davanti al giudice amministrativo per l’istallazione del dissalatore a Ventotene, dissalatore di Formia. Queste alcune delle problematiche affrontate dall’amministratore delegato del gestore idrico Acqualatina spa durante la messa in funzione di una nuova tecnologia che consente di riparare interi tratti dalle perdite. Il primo tratto sperimentale è lungo 300 metri e si trova sul lungomare di Gianola. Perde circa 2.500 litri l’ora e su suo tracciato si trovano circa una ventina di allacci. La sostanza “iniettata” – come ha spiegato il dottor Daniele Verde – consente riparazioni medio piccole fino ad 8 millimetri senza otturare i tubi da allaccio.
Intervista a cura del giornalista Sandro Gionti, quotidiano “Il Messaggero”
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COMUNICATO ACQUALATINA
Nella giornata di oggi, 12 dicembre Acqualatina a Formia ha presentato ufficialmente su cantiere la tecnologia per il risanamento delle reti “Pipecure”.
Il pipecuring permette di intervenire sulle condotte ammalorate più velocemente, rispetto alle tecnologie tradizionali, per mezzo di una particolare resina in grado di risanare le perdite in modo stabile. La resina utilizzata, inoltre, essendo adatta per un uso alimentare, non comporta alcuna modifica alla qualità dell’acqua distribuita e, per tale motivo, è certificata dall’Istituto Superiore della Sanità e dal Ministero della Salute.
La tecnologia “Pipecure”, inoltre, studiata per essere utilizzata su porzioni di rete ben circoscritte, è in grado di garantire, sulle aree interessate dai lavori, un recupero dell’80% dell’acqua precedentemente dispersa.
«Quella presentata oggi è la prima applicazione di questo tipo, in Italia – ricorda l’Ing. Daniele Verde, Responsabile del settore Innovazione Tecnologica di Acqualatina. Nel 2015, abbiamo già sperimentato questa tecnologia su una rete non attiva di S.S. Cosma e Damiano, ottenendo ottimi risultati. Con i lavori di oggi, invece, la tecnologia entra a pieno titolo negli strumenti da noi utilizzati per il recupero delle perdite di rete, tra le massime priorità della gestione.»
La dimostrazione di oggi ha presentato tutte le fasi dell’intervento, partendo dalle opere propedeutiche, come la regolazione della pressione in rete, la temporanea chiusura dei contatori privati allacciati sulla condotta e il controllo dei livelli analitici dell’acqua, per concludersi con il risanamento vero e proprio della condotta e un secondo controllo analitico delle acque, volto a verificare la conformità ai valori iniziali e la piena riuscita dei lavori.
Grazie a questi interventi pre e post riparazione, si garantisce, quindi, anche un checkup completo dell’area interessata, con un’inevitabile ulteriore ottimizzazione dell’infrastruttura idrica.
Per fornire una visione più completa delle attività svolte nell’àmbito del recupero delle perdite di rete, e per mostrare le differenze tra il pipecuring e le tecnologie tradizionali, la delegazione si è poi spostata su un cantiere di Castelforte sul quale sono in corso lavori di sostituzione circa 600 metri di condotte.
«È evidente – dichiara l’Ing. Ennio Cima, Direttore Ingegneria di Acqualatina – che la tecnologia del pipecuring consenta di minimizzare costi e impatti sulla collettività, riducendo i tempi di intervento ed evitando scavi su strada. Si tratta di una tecnologia utilizzabile in presenza di alcune condizioni specifiche, come il diametro della condotta interessata e le condizioni del tratto su cui agire. Il nostro compito, dunque, è quello di alternare l’utilizzo delle diverse tecniche, combinando tecnologia innovativa e tradizionale, sulla base delle risorse economiche disponibili nel Piano degli Investimenti, agendo nell’ottica della massima economicità con l’obiettivo di massimizzare il risultato in termini di risorsa idrica recuperata.»
Tutte le attività presentate oggi si inseriscono nell’ampio progetto di recupero delle perdite di rete che Acqualatina porta avanti sin da inizio gestione e che sinora, grazie agli oltre 43 milioni di euro investiti, ha permesso di recuperare il 10% dell’acqua precedentemente dispersa. Investimenti per ulteriori 75 milioni di euro sono attualmente in corso e previsti per i prossimi anni.
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