FORMIA – Le carte della difesa che hanno contribuito a rendere mastodontico ed elefantiaco il fascicolo dell’inchiesta giudiziaria denominato il “Sistema Formia” potrebbero aiutare non poco nella risoluzione positiva dell’ingarbugliata querelle tecnica, amministrativa e giudiziaria relativa al sequestro dello storico pastificio Paone di Formia. A sei anni esatti dall’apposizione dei sigilli da parte dei Carabinieri e del Nipaf della Guardia Forestale, che misero sotto chiave lo stabilimento di piazza Risorgimento su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano con le ipotesi di reato di abusivismo edilizio e lottizzazione abusiva, il Tribunale del Riesame (presidente Valentini, giudici a latere Sergio e Morselli) soltanto il 5 aprile scorso aveva cominciato ad affrontare il meticoloso ricorso presentato dall’attuale gestione societaria dell’industria alimentare formiana contro il provvedimento di sequestro ma si è aggiornato al 3 maggio prossimo.
La necessità è di acquisire l’intera documentazione relativa ai vari provvedimenti giudiziaria che si sono susseguiti dal 2012 in poi, alcuni dei quali fanno parte del carteggio del sistema Formia di cui il sequestro del pastificio formiano è una delle principali frecce che intende scoccare la Procura nel processo penale che inizierà nel prossimo autunno. La nuova governance dell’azienda formiana confida molto in una memoria difensiva che ha prodotto uno degli indagati eccellenti di questa inchiesta sul limbo della prescrizione. E’ stata presentata dall’attuale dirigente (ancora per pochi giorni prima di trasferirsi presso il comune di Gaeta) della sezione urbanistica del comune di Formia, Stefania Della Notte, la stessa che, difesa dall’avvocato Andrea Di Croce, aveva firmato il famigerato permesso a costruire numero 182 del 2008. A difendere da tempo il suo operato è anche che uno dei più insigni amministrativisti italiani, soprattutto in campo urbanistico, il professor Paolo Stella Richter. Il suo parere pro veritate fa parte ora della voluminosa documentazione del “Sistema Formia. L’accademico romano definisce sì “pesante” la ristrutturazione dell’ex pastificio per la quale il decreto legge “Sblocca Italia” del 2014 aveva circoscritto i casi di obbligatorietà del permesso a costruire, rilasciato dalla Della Notte “ solo per eccesso di zelo”. Sarebbe stata sufficiente,invece, una semplice “Scia”, altro che piano particolareggiato o di lottizzazione così come suggerito nell’atto d’accusa la magistratura inquirente di Latina. Ma Stella Richter rivela l’esistenza di una delibera di Giunta regionale del maggio 2006 che, in variante, dichiarava autorizzabili alcuni interventi previsti dall’articolo 3 del Piano regolatore di Formia, tuttora vigente, e, tra questi, quelli di ristrutturazione.
La famiglia Paone spera ora nel dissequestro definitivo dell’ex pastificio. Quella in corso, da parte della famiglia Paone e del neo amministratore unico Fulvio Paone, è una durissima battaglia giuridico-legale inerente il tentativo di revocare i sigilli apposti il 10 marzo 2012 su ordine proprio della Procura di Latina. La prima, dopo un tira e molla tra il Riesame e la Corte di Cassazione, si era conclusa con la conferma del sequestro, nonostante il Procuratore generale della Suprema Corte avesse chiesto addirittura il contrario. I nuovi legali nominati dalla famiglia Paone, Ciro Pellegrino e Luca Amedeo Melegari, hanno inserito nel ricorso in appello nuove disposizioni normative che, previste dal Dpr 380/2001, disciplinano il cambio della destinazione d’uso. Se la Procura ha sempre sostenuto come il permesso a costruire del 2008 del comune di Formia per la riconversione dell’ex pastificio in un centro commerciale fosse illegittimo perché rilasciato in assenza di piano particolareggiato, la difesa afferma naturalmente il contrario quando ribadisce come l’area di piazza Risorgimento sia tutt’altro che poco urbanizzata ed il pastificio esiste lì dal 1876 e, dunque, abbondantemente prima che nel 1980, dopo sei anni, andasse in vigore il nuovo piano regolatore, tuttora vigente, del comune di Formia.
Saverio Forte