GAETA – Non sono affatto incoraggianti i dati relativi ai primi quattro mesi del 2018 sull’attività del porto commerciale di Gaeta. A renderli noti è l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Presso il “Salvo D’Acquisto” si è registrata una diminuzione più notevole dei traffici, quasi -26%, dovuta alla contrazione delle rinfuse liquide (prodotti raffinati) da attribuire – spiegano presso la sede di Civitavecchia dell’ex Autorità portuale del Lazio esclusivamente all’inattività del terminale petrolifero sottoposto, nei primi mesi dell’anno, a lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Di contro, però, con oltre 163.000 tonnellate movimentate, è stata riscontrata una sensibile crescita delle rinfuse solide (+18,7%, +26.000 tonnellate), in particolar modo della sottocategoria “fertilizzanti” che fa registrare un incremento del 244% (+18.000 tonnellate).
Sono tutti incoraggianti i dati riguardanti il principale scalo dell’’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, quello di Civitavecchia. Nello specifico il traffico complessivo è risultato pari a circa 3,6 milioni di tonnellate, con un incremento del 3,7% e 128.400 tonnellate in più movimentate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A fronte di una contrazione del 4,5% del traffico di prodotti raffinati, si è riscontrata un decisa ripresa di tutte le altre tipologie di rinfuse solide (prodotti metallurgici, minerali di ferro +40%, minerali grezzi, cementi e calci +110%, prodotti chimici +35%, altre rinfuse solide +4,4%) con il solo calo del 3,9% del carbone (-54.000 tonnellate). E’ cresciuta di oltre l’8% anche la categoria “merci varie in colli”, con i contenitori che registrano un aumento del 13,5% (+36.500 tonnellate) e le merci Ro/Ro dell’8,2% (+112.000 tonnellate).
Un’analisi più approfondita, fa emergere come, nel I quadrimestre 2018, le “merci varie in colli”, con 1,8 milioni di tonnellate movimentate, si affermino quale principale segmento merceologico, a fronte di circa 1,6 milioni di tonnellate di rinfuse solide e 173.000 rinfuse liquide. Continua, quindi, la progressiva affermazione di quelle tipologie di traffico a basso impatto ambientale.
In crescita anche il numero dei contenitori T.E.U. che, con circa 36.000 contenitori movimentati nei primi quattro mesi dell’anno, registra un incremento pari al 5,7%.
Molto positivi i dati del porto di Civitavecchia sia per il traffico dei passeggeri di linea +7,9%, con un incremento rispetto al 2017 di oltre 19.000 pax, sia per quello crocieristico che, come da previsione, cresce del 18,2% (+65.000 crocieristi). Nell’anno in corso, i passeggeri di linea risultano pari a 260.000 unità, mentre i crocieristi sono circa 422.000 rispetto al I quadrimestre del 2017. Non sono positivi i riscontri per il primo quadrimestre del 2018 per il terzo porto dell’ex Authority, quello di Fiumicino dove è stato riscontrato un leggero calo del 2,9%, della movimentazione con quasi 1 milione di tonnellate di prodotti raffinati.
Intanto il presidente dell’’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo, è personalmente molto impegnato per la costituzione delle Zone Logistiche Speciali (Zls), nei porti e nelle zone retroportuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, iniziativa, quest’ultima, sostenuta da Unindustria di Cassino e Civitavecchia. Un incontro illustrativo, promosso dall’attivissimo presidente di Unindustria Cassino, Davide Papa, d’intesa con la stessa Autorità di Sistema Portuale, si è tenuto presso gli uffici di Unindustria della città martire per illustrare nel dettaglio le finalità dell’iniziativa, ma anche per la messa a disposizione delle informazioni relative alle aree individuabili per la costituzione della Zona. E il protagonista assoluto dell’incontro informativo è stato un esperto della materia, il dirigente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, l’avvocato Maurizio D’Amico.
In merito all’istituzione della D’Amico – “Zls”, “questa avviene – ha spiegato attraverso l’emanazione di un decreto della presidenza del consiglio, su proposta della Regione interessata, per una durata massima di 7 anni, rinnovabile fino a un massimo di ulteriori 7 anni, previa redazione di un Piano di Sviluppo Strategico che evidenzi soprattutto le aree eleggibili. Le Zls hanno lo scopo di favorire la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo di nuovi investimenti nelle aree portuali delle Regioni del Centro e del Nord, escluse dall’applicazione degli articoli 4 e 5 del Decreto Legge 91/2017. Non usufruiranno del credito d’imposta per gli investimenti realizzati nelle Zes, ma avranno le stesse semplificazioni fiscali e burocratiche per attrarre gli investimenti. Le Zls, pertanto, saranno gestite da un Comitato di Indirizzo presieduto dal presidente dell’ Adsp”. Maurizio D’Amico, dopo avere evidenziato, rispetto ai tratti distintivi delle Zes le caratteristiche e i benefici delle Zls, ha descritto gli aspetti procedurali relativi all’istituzione di tali Zone, illustrando alcune possibili declinazioni pratiche inerenti i benefici delle semplificazioni amministrative.
“In questa fase – ha precisato D’Amico – per assicurare una costante sinergia operativa con gli altri soggetti istituzionali coinvolti, gli imprenditori e i loro organismi rappresentativi, l’Adsp è impegnata in una serie di tavoli che mirano alla promozione dei tre porti del network”. “In questo percorso – ha aggiunto il presidente di Unindustria Cassino Davide Papa – ho ritenuto opportuno promuovere, d’intesa con l’Autorità di Sistema Portuale, un’apposita riunione illustrativa, anche riguardo alla messa a disposizione di informazioni concernenti le aree individuabili”.
Saverio Forte