FORMIA – Tutti lo cercano, tutti lo vogliono con un principale leit motiv: la sua figura, per certi versi rassicurante e carismatica, è un tonico sul piano psicologico per tentare di vincere il decisivo turno di ballottaggio alle elezioni amministrative del comune di Formia del 24 giugno. Che sia inseguito da giorni da Paola Villa e da Pasquale Cardillo Cupo l’Onorevole Gianfranco Conte – brillante protagonista del primo turno quando ha conquistato 1524 voti (7,29%) facendo meglio della sua unica formazione (1344 preferenze, pari al 6,71%) – l’aveva voluto dire agli interessati pubblicando sul suo profilo facebook un post con il seguente contenuto: “E’ tempo di zanzare! C’è uno sciame che mi ronza intorno e gira… gira… gira… ma io c’ho il cortisone! Unico antidoto: il programma di Formia con te! Anche in più dosi. No perditempo”.
L’ex parlamentare di Forza Italia ha deciso di staccare la spina e per due giorni è rimasto a Roma per impegni di natura familiare. Appena tornato a Formia, l’ex presidente della commissione Finanze della Camera dei Deputati ha onorato un appuntamento con la professoressa Paola Villa che gli avrebbe chiesto un sostegno elettorale in vista del secondo turno ma senza formalizzare alcun apparentamento ufficiale. Naturalmente le pretese di Conte sono state di natura programmatica di fronte alle quali la Villa avrebbe proposto la presidenza del rinnovato consiglio comunale proprio a… Gianfranco Conte. L’interessato educatamente ha ringraziato ma ha preso tempo perché nel pomeriggio aveva un’altra richiesta d’incontro, naturalmente con l’aspirante candidato sindaco del centro destra Pasquale Cardillo Cupo. Il 43enne penalista ha confermato quanto aveva anticipato ai giornalisti nella conferenza stampa di mercoledì: la definizione entro le ore 12 di sabato dell’apparentamento previsto dalla legge 81/1993 sull’elezione diretta dei sindaci che permetterebbe alla coalizione di Conte di meritare due seggi (anziché uno, gli si affiancherebbe il primo dei non eletti, l’ex forzista e Dem Maurizio Tallerini). Ma sarebbe andato oltre mettendo sul piatto della bilancia anche l’attribuzione di un assessorato di medio-alto peso. Naturalmente Conte non ha deciso perché non poteva decidere da solo. Lo farà nelle prossime ore quando si confronterà con la sua base che guarda sì al centro destra ma è stata ripudiata troppo frettolosamente.
Conte non lo dirà e non lo scriverà mai: ma se arrivassero talune e precise scuse dallo stato maggiore del suo ex partito, Forza Italia, la partita si potrebbero riprendere. L’avvocato Cardillo Cupo intende ricomporre una seconda diaspora con un altro pezzo del centrodestra formiano, quello rappresentato dal candidato sindaco di “Formia Viva 2018” Mario Taglialatela . Aveva inviato come suo “emissario” il rieletto consigliere comunale (ora con la Lega) Nicola Riccardelli ma un educato caffè non ha partorito ancora nulla. Almeno per il momento.
Intanto il meetup “Formia 5 Stelle” ha deciso all’unanimità di non esprimere alcuna preferenza per il ballottaggio in programma tra dieci giorni. “Nei programmi elettorali di entrambi i candidati sindaco giunti al ballottaggio – si legge in una nota – non c’è alcuna volontà di uscire da Acqualatina e ripubblicizzare il servizio idrico comunale, e non c’è alcuna proposta relativa all’ampliamento degli strumenti di partecipazione attiva di democrazia diretta, ovvero i due pilastri del programma elettorale del Movimento 5 Stelle di Formia. Inoltre, in entrambe le coalizioni dei candidati sindaci giunti al ballottaggio, gli eletti al consiglio comunale sono gli stessi esponenti politici delle ultime precedenti amministrazioni, e tutto ciò inibirà qualsiasi possibilità di reale cambiamento dell’azione politica amministrativa. La nostra azione politica, quindi, si svilupperà essenzialmente all’opposizione della maggioranza consiliare che si determinerà tra dieci giorni. Sia che questa si svolga all’interno del Consiglio comunale, sia all’esterno come proficuamente avvenuto negli ultimi cinque anni.”
Intanto proseguiamo l’analisi del primo turno del voto amministrativo di domenica 10 giugno ed emergono interessanti spunti soprattutto per il dato dei due sfidanti al ballottaggio. Che ci siano state due “Formia” sul piano elettorale lo dimostra il comportamento elettorale di Paola Villa e di Cardillo Cupo sul territorio comunale. La 48enne professoressa si è imposta in 23 delle 30 sezioni elettorali con percentuali che vanno dal 35,97% ( Cupo si è fermato al 33,62%) presso il seggio numero 9 di via Emanuele Filiberto al più bulgaro 54,91% (28,68% la percentuale di Cupo) presso il seggio numero 19 (ex Caserma dei Carabinieri in via Lavanga). Paola Villa si è imposta nelle sezioni del centro urbano (Castellone compreso) e, verso est, anche nei quartieri di San Giulio e San Pietro e nella realtà periferica di Gianola. La candidata civica ha conosciuto “disco rosso” nelle frazioni più democristiane del mondo: Maranola (sezioni 13-14 e 18), Trivio (15), Castellonorato (16) e Penitro (27 e 28). Lungo la fascia collinare di Formia le vittorie parziali di Cupo, a livello di percentuali di voti, sono state più pesanti: dalla più soft presso la sezione numero 18 (39,2%) a quella più generosa di Trivio dove la metà esatta degli votanti (50,99%) ha espresso il suo gradimento per Cardillo Cupo.
Le liste, infine. Meno schiaccianti – come da previsione – il dominio delle quattro formazioni della Villa che percentualmente hanno vinto su 16 sezioni su 30. Le sei liste del centro destra non si sono imposte solo a Maranola, Trivio, Castellonorato e Penitro ma anche dove la Villa come candidata sindaco è risultata maggiormente votata rispetto a Cardillo Cupo: le sezioni 21, 24 e 29 presso l’istituto comprensivo “Mattej” nel quartiere di San Pietro, il seggio numero 22 (scuola elementare “Rodari nel quartiere san Giulio) e la sezione numero 30 presso la scuola “Edmondo De Amicis” nel rione di Mola. Inizierà da qui l’inversione di tendenza?
Saverio Forte