GAETA – Alla fine dell’applaudita esibizione i rappresentanti presenti delle forze di polizia lo avrebbero catechizzato a dovere: ma mi si rende cosa ha combinato? Ha rischiato di cadere, di farsi male e di creare non pochi proble-mi di ordine pubblico. Lui, l’ex “caschetto biondo” della tradizione melodica napoletana, ha ripetuto le motiva-zioni di quell'”arrampicata” fuori programma: ho voluto cantare per qualche secondo a favore di qualche mio fan che non ha avuto la possibilità di passare dal botteghino. Sono stati vissuti momenti di tensione e apprensione nella serata di lunedì durante il concerto in piazza Monsignor Luigi Di Liegro a Gaeta di Nino D’Angelo.
L’artista partenopeo si esibiva nell’ambito della programmazione musicale dell’Arena Virgilio” quando all’improvviso è salito sul traliccio dell’impianto luci, a sinistra del palco installato di fronte la scuola elementare Virgilio. D’Angelo, davvero spericolato, ha eluso la stessa sicurezza dell’organizzazione appollaiandosi a diversi metri da terra, rischiando davvero di cadere da un momento all’altro dovendo con una mano imbracciare il microfono che continuava ad utilizzare.
Perché l’ha fatto? Per rendere omaggio – si è giustificato – ai suo pubblico che, assiepato all’esterno, lamentava il fatto di non poterlo vedere. E a sudare le proverbiali sette camice sono stati i tecnici e i componenti dello staff dell’artista e della stessa organizzazione che riuscivano a portarlo a terra dopo aver recepito una sua precisa istanza: fateli entrare. E così è stato.
Saverio Forte
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