ITRI – Tutti i consiglieri comunali di minoranza sono insorti davanti al rifiuto del Presidente del Consiglio Comunale di convocare il Consiglio Comunale che era stato richiesto da tutte le forze politiche di minoranza per affrontare il delicato argomento della incompatibilità nella carica di consigliere di Sinapi Silverio rispetto al suo incarico di Presidente dell’Azienda venatoria Fra di Diavolo che gestisce a fini venatori migliaia di ettari di terreni comunali.
“Il Presidente del Consiglio Comunale Pietro Di Mascolo – dichiarano in una nota congiunta i consiglieri comunale della minoranza Osvaldo Agresti, Giuseppe Cece, Elena Palazzo, Paola Soscia, Salvatore Mazziotti e Luca Iudicone – si è arrogato il diritto di decidere al posto dell’intero Consiglio comunale stabilendo di non far svolgere il consiglio comunale richiesto dalle minoranze secondo lo Statuto comunale perché tale argomento oltre un anno prima era stato discusso in un precedente Consiglio Comunale. Indipendentemente dalle motivazioni si tratta di un fatto di assoluta gravità politica, le forze di minoranza hanno un sacro diritto di richiedere la convocazione del consiglio comunale e non spetta al Presidente decidere se convocarlo o meno, il Presidente ha il dovere politico e giuridico di convocarlo e in quella sede la maggioranza può impedirne lo svolgimento votando contro o facendo mancare il numero legale.
E’ inaudito che il sig. Pietro Di Mascolo decida al posto di tutti i consiglieri in barba a qualsivoglia regola democratica. Abbiamo avviato ogni iniziativa in tutte le sedi più opportune per far rimuovere questo grave vulnus al funzionamento democratico dell’ente comunale, abbiamo la responsabilità di tutelare le prerogative dell’intero consiglio comunale e vogliamo riportare all’attenzione dell’assise comunale la grave anomalia itrana di un consigliere comunale che continua a sedere in consiglio comunale pur rimanendo Presidente dell’azienda venatoria che gestisce migliaia di ettari di territorio comunale creando una grave commistione tra controllore e controllato anche alla luce dei recenti fatti di cronaca.
E’ emerso, infatti, che l’Azienda Venatoria a fronte dell’emergenza cinghiali ormai presenti in zone urbanizzate del nostro paese li alimentano con appositi macchinari in più zone favorendone l’aumento della popolazione che poi finisce per arrecare danni che gli stessi cittadini itrani devono concorrere a rimborsare. Fatto ancora più grave è che l’intera maggioranza comunale compreso il Sindaco, Ufficiale di Governo sul territorio, rimangano in silenzio davanti a questa situazione e davanti ai continui attacchi a mezzo social e a mezzo stampa che vengono portati avanti dall’Azienda venatoria contro i Carabinieri Forestali a cui invece sarebbe interesse dei cittadini che il Comune prestasse la massima collaborazione e solidarietà nelle azioni di contrasto alle attività illecite sul territorio”.