CASSINO – Era atteso in Tribunale a Cassino a fine ottobre ma la sua convocazione richiesta da parte del sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo finì nel dimenticatoio a causa di un pellegrinaggio programmato da tempo a Lourdes. La presenza dell’ex Abate di Montecassino ed Arcivescovo emerito di Gaeta, Monsignor Fabio Bernardo D’Onorio, non ha tradito le attese della vigilia nella nuova udienza del processo che si sta celebrando davanti il collegio giudicante presieduto dalla dottoressa Donatella Perna.
L’ex presule della chiesa del Golfo e guida dell’Abazia Benedettina era stato citato dalla Procura della città martire quale teste nell’ambito di un delicato ed annoso procedimento penale in cui sono imputati undici tra tecnici del comune e o proprietari di una lottizzazione edilizia realizzata a Villa Santa Lucia. E il reato ipotizzato dalla Procura è proprio quello di lottizzazione abusiva in concorso per la realizzazione di sei ville realizzate lungo l’antico cammino del Colloquio di Santa Scolastica e di San Benedetto di pertinenza dell’Abazia di Montecassino. Il sostituto procuratore Beatrice ha sempre sostenuto come l’intervento edilizio non fosse a norma sia per ragioni urbanistiche – i titolari del progetto dovevano essere, per esempio, rigorosamente coltivatori diretti su un lotto minimo di 30mila metri di terreno – e fosse carente delle dovute autorizzazioni di natura paesaggistica.
La zona è, infatti, vincolata ed il cantiere, inizialmente posto sotto sequestro, si trova nei pressi della chiesetta di Santa Scolastica che San Benedetto – secondo la tradizione – percorreva a piedi attraverso questo storico camminamento per raggiungere appunto al sorella.
In aula Monsignor D’Onorio ha raccontato delle proteste ricevute all’epoca da alcuni fedeli, impossibilitati a raggiungere il luogo di culto perchè “la strada di collegamento più corta” sarebbe stata “invasa” dal cantiere di questa lottizzazione edilizia. Il Sostituto Procuratore Siravo, per la cronaca, non ha posto alcuna domanda a Monsignor D’Onorio che, incalzato invece dai legali della difesa, gli avvocati Vincenzo Macari, Raffaello Delli Colli e Mariano Giuliano, ha dovuto ammettere come la lottizzazione, alla distanza, avesse reso più appetibile, sotto l’aspetto più squisitamente funzionale, questa zona del territorio di Villa Santa Lucia.
Questa vicenda processuale fece rumore all’epoca perché una degli acquirenti delle sei villette fu niente meno che l’ex assessore regionale ai servizi sociali Anna Teresa Formisano, indagata insieme al marito, Pasquale Forcina, ed aun tecnico di fiducia. I loro guai finirono davanti il Gup del Tribunale di Cassino che li assolse dopo aver preso atto della loro assoluta buonafede nell’atto di formalizzazione di acquisto dell’unita immobiliare realizzata nell’ambito di questa lottizzazione. Il processo proseguirà il 2 aprile con l’audizione di alcuni testi della difesa.
Saverio Forte