GAETA – Garantire alla pubblica amministrazione italiana, ai diversi livelli, una significativa metamorfesi permettendole di trasformarsi in una struttura più snella, flessibile al passo con i tempi (odierni) dell’era digitale. E’ la mission istituzionale che ha centrato, dopo anni di silenzioso ma necessario adeguamento il “Cedecu”, il centro di demateralizzazione e conservazione unico di Gaeta sorto in quello lo storico stabilimento grafico militare all’interno dell’ex caserma Sant’Angelo nel parco urbano di Monte Orlando. Quella che sembrava una sfida improba da vincere è stata sintetizzata nel corso di un workshop, dall’altissimo livello culturale e scientifico dal titolo “La conservazione digitale: un’opportunità per la pubblica amministrazione” organizzato dall’ente, l’agenzia industrie difesa, da cui dipende dal 2001 il “Cedecu” di Gaeta.
Si tratta di una struttura di diritto pubblico istituita come strumento di razionalizzazione e ammodernamento delle Unità Industriali del Ministero della Difesa secondo quanto prevede il decreto legislativo numero 300/99. E l’”Aid” nel corso di questi 20 anni ha centrato gli obiettivi prefissati dal Ministero della Difesa: permettere il raggiungimento di un equilibrio economico da parte degli stabilimenti industriali assegnati in gestione in una logica di creazione di valore sociale ed economico per lo Stato e la collettività. Come? Attraverso il recupero del pieno impiego di risorse, impianti ed infrastrutture; la riduzione dei costi gestionali; il ripristino di condizioni di efficienza operativa, ma soprattutto, attraverso la valorizzazione del personale e delle sue competenze e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. E tutto è stato realizzato presso l’ex stabilimento grafico militare di Monte Orlando che, grazie a ben 21 milioni di euro investiti per la sua trasformazione ed innovazione tecnologica, resta con i suoi 110 dipendenti (in passato hanno sfiorato anche le 350 unità), militari e civili, la più importante realtà produttiva ed economica del Golfo. E uno dei cinque pilastri del Businnes Units (Bu) dell’attività industriale dell’Agenzia Industrie e difesa è stata ed è, unitamente alla gestione degli esplosivi e del munizionamento, delle attività navali, della valorizzazione mezzi terrestri e aerei e del settore chimico-farmaceutico, la dematerializzazione.
Il Centro di Gaeta, l’unica Pubblica amministrazione accreditata dal 2015 presso l’Agenzia per l’Italia Digitale per essere considerata un’eccellenza nella digitalizzazione e conservazione digitale, riesce a fornire a soggetti, pubblici o privati, una serie servizi il cui raggiungimento è stato sottolineato dal convegno inaugurato, alla presenza, tra gli altri, dell’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari, dal sindaco della città Cosmo Mitrano, dal direttore dell’”Aid” Giancarlo Anselmino e dal direttore del “Cedecu” Francesco Grillo. Si tratta della dematerializzazione di documentazione cartacea; della raccolta, immagazzinamento, digitalizzazione, archiviazione e conservazione digitale della documentazione degli archivi; della gestione informatizzata delle procedure di accesso ai documenti degli archivi digitali e per il trattamento dei relativi dati. In effetti questa struttura operante nel “cuore” del parco urbano di Monte Orlando ha accompagnato lo sviluppo e l’evoluzione della storia militare di Gaeta nel corso dell’ultimo secolo.
Agli inizi del 1900, per soddisfare le esigenze tipografiche delle Forze Armate, fu costituita proprio una “Officina Grafica” alle dipendenze degli “Stabilimenti Militari di Custodia Preventiva e di Pena” con un organico formato da personale civile, coadiuvato da militari detenuti. Nel 1936 fu potenziata l’attività tipografica in modo più rispondente alle necessità di una organizzazione industriale. Nel 1968, non concorrendo più militari detenuti al processo di produzione, il funzionamento dell’”Officina Grafica” fu assicurato con personale militare e civile dei ruoli organici della Difesa. Nel 2010 con un decreto Ministeriale “ad hoc” fu avviato il processo per la realizzazione di un “Centro Unico di Conservazione Sostitutiva della documentazione cartacea”. Nel 2013 lo Stabilimento Grafico Militare cessò definitivamente le attività tipografiche concentrando la sua produzione esclusivamente –come detto – sulla digitalizzazione della documentazione cartacea. Parallelamente furono avviate anche le procedure per la costituzione di un Centro di Dematerializzazione e Conservazione Unico della Difesa, processo conclusosi due anni più tardi. Il convegno ha sottolineato come la conservazione digitale rappresenti una ghiotta opportunità per lo snellimento della pubblica amministrazione dopo esserlo state per uno svecchiamento delle stesse forze armate e di polizia, protagoniste con i loro rappresentanti, ai diversi livelli, al convegno di Gaeta. Il processo è ancora lungo e faticoso ma inesorabilmente è stato avviato i cui i benefici – hanno sottolineato i diversi e qualificati relatori- non potranno cadere sui cittadini. E le ricadute positive nei prossimi mesi potrebbero essere anche di natura occupazionale a favore del territorio del sud-pontino da parte di una encomiabile realtà produttive ed economica che la politica locale voleva disfarsene. A torto!
Saverio Forte
INTERVISTE Francesco Grillo, direttore “Cedecu” di Gaeta; Gian Carlo Anselmino, direttore generale dell’Agenzia industrie e difesa, Ammiraglio Ruggiero Di Biase, Capo IV reparto segretariato generale della difesa; Colonnello Gerardo Villano, vice direttore “Cedecu” Gaeta
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