MINTURNO – I consiglieri comunali di Forza Italia, Maria Di Girolamo e Massimo Signore, intervengono sul servizio della raccolta dei rifiuti. Una lunga nota nella quale denuncia alcune anomalie e in particolare sull’aumento della Tari dell’8% attaccano l’amministrazione comunale per non aver saputo gestire la transazione con il CNS, la ditta con cui aveva un contenzioso in atto.
“È quasi un anno – dichiarano gli esponenti dell’opposizione – che l’Assessore all’igiene non fa altro che proclamare percentuali di raccolta differenziata sempre più alte, credendo, magari, di esserne l’artefice. L’Assessore farebbe bene a dire grazie, ed ancora grazie, per cento volte ancora, ai cittadini minturnesi, unici veri artefici dei risultati raggiunti. Che la scelta del passaggio al porta a porta non sia stata effettuata dalla nuova Amministrazione è fatto notorio, che l’Assessore ha qualche responsabilità nelle scelte dell’ultimo anno di gestione politica della materia, è anch’esso fatto notorio ormai. Compare e scompare nel nulla, in un silenzio assordante, un progetto volto alla ricerca degli evasori ed elusori: un gruppo di ragazzetti, senza competenza e qualificazione alcuna, pescati un po’ così , ma pieno di entusiasmo, dopo essere stato nominato, inizia una campagna mirata alla ricerca degli abusivi dei rifiuti e cosa succede? Scompare il progetto, i ragazzi vengono mandati a casa o elegantemente esortati ad andarsene. Cosa avranno mai accertato quei ragazzetti?
Scadono i termini per la presentazione del progetto di adeguamento dell’isola ecologica di Recillo, ripristinandone la legalità, ed in estremo affanno si chiede una proroga, per non perdere il finanziamento. Naturalmente l’isola ecologica continua a funzionare per la tutela della salute pubblica! Succede poi, che a gran voce, dopo la batosta dello scorso anno, dovuta più che altro al cambiamento della tipologia della raccolta, iniziano gli spot fantastici ed elusivi, questa volta si da parte del senatore di Tremensuoli: siamo forti siamo bravi e siamo pure belli, dall’anno prossimo risparmieremo tutti e tanto… ed ecco la stangata. Altro che film, è solo la triste realtà. Avrà anche ragione il Sindaco nel dire che gli aumenti sono conseguenza dell’aumento dei costi di discarica retroattivi stabiliti dalla Regione, sempre quella Regione, quella famosa targata PD, ma anche qui ci sarebbe da dire e non poco, ma quel che proprio non scende a noi cittadini sono quei 370.000 € in aumento derivanti dalla scelta a dir poco bizzarra di pagare un asserito debito fuori bilancio, a quel imponente Consorzio Bolognese che prima gestiva il servizio di raccolta dei rifiuti.
Spiegheremo in breve la storiella: il CNS agisce in giudizio contro il Comune di Minturno chiedendo il pagamento di circa 550.000 € dei quali circa 180.000 per servizi asseritamente effettuati e previsti in contratto, non pagati, anche perché sembrerebbe che il Comune avesse contestato una serie di violazioni nello svolgimento del servizio, ed applicato conseguentemente una serie di penali, e circa 370.000 € per servizi non appaltati, extra contrattuali, che normalmente, tranne ipotesi eccezionali, nulla hanno a che vedere con un appalto pubblico. Il Comune cosa fa oltre che costituirsi in giudizio con un avvocato? Non solo decide subito di pagare i circa 180.000 € dopo la sentenza parziale del Tribunale di Cassino, decidendo unilateralmente di non appellarla, ma decide, straordinariamente, di chiudere senza giudizio anche i servizi non appaltati. Entra in scena a questo punto il Resposanbile del servizio contenzioso, deus ex machina dell’intera vicenda… Purtroppo non è un avvocato, ma prende scelte più importanti di un cassazionista anche perché non paga con la sua tasca! Non solo fa passare in giudicato la sentenza, ma la vera opera d’arte la compie nel momento in cui quantifica i servizi non appaltati alla CNS dalla Comune in circa 700.000 €. Si proprio questa cifra stupefacente, nel vero senso della parola! Cosa ancora più grave è che il legale incaricato dal Comune non è stato neanche interpellato, non è in atti una valutazione sull’utilità ricevuta dai nostri cittadini di questi 700.000 € di servizi in più ricevuti, non si riscontra una analisi dettagliata delle penali applicate ai servizi, di tutti quegli inadempimenti, e non erano pochi in quel periodo. Il Sindaco era in Amministrazione ci sembra, che caratterizzava lo svolgimento del servizio; con un’operazione brillante quei servizi chiesti o non chiesti, svolti o non svolti, valevano 700, chiudiamo a 350 e il Comune risparmierà il 50%. Niente di più sbagliato. Il Comune ha buttato al vento almeno qualche centinaio di migliaia di euro ed oggi noi tutti pagheremo ancora di più la Tari…
L’apparente convenienza di alcune transazioni è un escamotage vecchio e banale! Tutti potranno verificare che euro in più euro in meno CNS ha incassato quanto chiesto originariamente con il decreto ingiuntivo, senza giudizio, che bello! Ed allora cosa abbiamo risparmiato? Perché non abbiamo continuato il giudizio, non abbiamo verificato se e soprattutto chi avesse eventualmente disposto quei servizi aggiuntivi, unico responsabile dell’eventuale pagamento degli stessi, non considerando che in materia di appalti pubblici un costo aggiuntivo di circa 700.000 € costituisce variazione illegittima di quel contratto e giammai possibile nel mondo del diritto. Niente di tutto ciò naturalmente, neanche il Notaio dell’ente ha potuto nulla dinanzi alla straripante piena del fiume del contenzioso.
Trasparenza ed anticorruzione, la nostra casa di vetro ha fatto sì che il simbolo della trasparenza, la nostra Segretaria, peraltro Avvocato, nulla ha potuto, non presentandosi neanche in consiglio comunale per l’approvazione di quel debito. Niente paura, il consiglio comunale si è celebrato regolarmente grazie al vice segretario, proprio quel responsabile del servizio contenzioso, deus ex machina dell’intera vicenda. Quella vicenda si doveva chiudere ed è stata chiusa, compito eseguito con perfezione. Questo è il nostro amato Comune: la tutrice della trasparenza si assenta, i pareri degli avvocati non servono, si fanno passare le sentenze in giudicato, e i cittadini pagano.
Succede poi che ancora sono poco chiari i criteri in base ai quali vengono pagati i debiti fuori bilancio, succede che i debitori dell’ente, anziché essere diffidati, ricevono soldi dall’ente stesso, loro creditore, succede che in predissesto si appaltano servizi di non poco conto. Sarebbe antipatico pensare ad una gestione della cosa pubblica in via unilaterale ed interessata, sulla scorta di simpatie ed antipatie personali e magari di rapporti personali, per non parlare di interessi. Ciò che non deve accadere e che le tasse dei cittadini aumentino e già sono aumentate troppo da Giugno 2016. Questa è la verità vera per la quale è aumentato il costo del servizio! Naturalmente la delibera già dovrebbe essere stata inviata alla Corte dei Conti, o almeno così dovrebbe essere, per sicurezza provvederemo ad inviarla personalmente nei prossimi giorni”.