VENTOTENE – L’odontologia forense potrebbe chiarire i molti misteri che ancora aleggiano sull’identità del cadavere di mezza età rinvenuto il 26 febbraio in un avanzato stato di saponificazione nel tratto di mare tra Ventotene e l’isolotto di Santo Stefano. A giorni sarà effettuata la comparizione dell’arcata dentale dell’uomo rinvenuto da un pescatore di Ventotene rispetto a quella di Luca Di Mario, il 46nne residente nel quartiere di San Pasquale a Cassino che fece perdere misteriosamente le proprie tracce tra il 16 ed il 17 marzo 2018 in sella alla sua bicicletta, poi ritrovata, dopo un mese, nelle acque del fiume Rapido dai parte dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco nell’ambito delle indagini allora avviate dai Carabinieri della Compagnia della città martire. Questa comparazione sarà resa possibile grazie al Commissariato speciale delle persone scomparse che, di stanza presso il Ministero degli Interni, ha avviato un filo diretto con il magistrato che si occupò della scomparsa di Di Mario, il sostituto procuratore Chiara D’Orefice.
A questo particolare esame è interessato un altro pm, Alfredo Mattei, il magistrato che a fine febbraio ha coordinato le prime indagini della Capitaneria di porto di Gaeta dopo il rinvenimento di quel cadavere, orami irriconoscibile, disponendo l’autopsia e l’esame del Dna. Le indagini proseguono a ritmo serrato e, alla luce delle richieste avanzate dai rispettivi familiari al centralino della Guardia Costiera, stanno monitorando i profili di alcune persone scomparse sul territorio del Golfo ma anche di altre che hanno fatto perdere le loro tracce negli ultimi mesi anche a Roma, Napoli e finanche a Salerno.
Le ipotesi che si fanno sono altre due: riguardano l’artigiano di 53 anni di Nettuno di cui si sono perse per l’ultima volta le proprie tracce, quasi contemporaneamente, a Sperlonga e Walter Donà, l’imprenditore di Terracina di 68 anni di cui non si hanno più notizie dal 25 novembre quando la sua auto rimase inghiottita in una voragine creata dal crollo della strada regionale Pontina in località San Vito a Terracina.
Saverio Forte