Itri / Incompatibilità di Sinapi: il Prefetto ordina la convocazione del consiglio comunale

Itri Politica

ITRI – Se non è un richiamo, poco ci manca. E porta la firma niente meno che del Prefetto di Latina Maria Rosa Trio. Il destinatario formalmente è il presidente del consiglio comunale di Itri Pietro Di Mascolo ma nel mirino del massimo rappresentante dello stato in provincia è (politicamente parlando) il sindaco Antonio Fargiorgio. Il Prefetto non ha fatto altro che disporre d’autorità la convocazione della massima assemblea civica che, “impedita dal presidente Di Mascolo”, era stata chiesta ad alta voce e a più riprese lo scorso dicembre. L’istanza venne formalizzata dai consiglieri di minoranza Osvaldo Agresti, Giuseppe Cece, Luca Iudicone e finanche dall’ex vice-sindaco ed ex assessore alla cultura Paola Soscia che avevano richiesto di poter svolgere un consiglio comunale ad hoc per discutere della incompatibilità del consigliere Silverio Sinapi nella sua doppia veste di consigliere comunale e di presidente dell’azienda venatoria.

Il Presidente del Consiglio Di Mascolo impedì lo svolgimento del consiglio ritenendo che l’argomento fosse stato affrontato. E invece no. Il Prefetto di Latina Trio ha acquisito anche il parere del Ministero degli Interni e ha stabilito la correttezza della richiesta dei Consiglieri di Minoranza per cui ora il Presidente di Mascolo è tenuto a convocare “con notevole ritardo il consiglio comunale”. La battaglia dei consiglieri di minoranza era proseguita anche proponendo una mozione per impegnare i colleghi di maggioranza a “ripristinare la correttezza del dibattito democratica rigettata sacrificando alla ragione della sopravvivenza dall’amministrazione Fargiorgio i principi democratici.

“Si tratta di una grave violazione delle prerogative dei consiglieri comunali – tuona il consigliere di opposizione Giuseppe Cece – operata per la prima volta nella storia repubblicana dal presidente del consiglio Pietro di Mascolo rispetto alla quale ora i consiglieri comunali di minoranza sono pronti ad invocare le dimissioni del presidente del consiglio che con il suo comportamento ha perso ogni ruolo di imparzialità.

Quanto accaduto è sintomo di una volontà di gestione padronale della cosa pubblica e dimostra l’asservimento dellamaggioranza consiliare a dinamiche anti-democratiche.” Perché Sinapi è finito in questro tritacarne mediatico ed istituzionale? E’ consigliere comunale ma guida l’azienda faunistica che gestisce la gestione, anche economica. della caccia sul territorio aurunco. 4000 ettari sono di proprietà del comune ma nelle casse dell’ente all’anno non finisce neppure un euro…

Saverio Forte