FORMIA – Si salvi chi può. “E noi con il fallimento della Formia Servizi spa non c’entriamo proprio nulla”. Con questo evidente proposito la Giunta Municipale di Formia ha deciso di correre ai riparti dopo aver ricevuto una richiesta, attesa, del curatore fallimentare della società mista, istituita dal comune il 15 luglio 1996 per la gestione dei parcheggi a pagamento e di alcuni servizi turistico-portuali, di voler recuperare i crediti, quattro milioni e 300 mila euro, a causa dei quali il 23 settembre fu dichiarato da parte del Tribunale di Latina il fallimento della Formia servizi. L’attuale amministrazione comunale non vuole correre rischi, anche per tutelare le sue disastrate casse, e ha deciso di dare incarico al dirigente della propria avvocatura interna, Domenico Di Russo, di emettere un parere pro veritate per contestare il contenuto di una diffida dei giorni scorsi del curatore fallimentare Gianmarco Navarra che è tornato a responsabilizzare il comune di quanto commise il 12 giugno 2009, cioè quando fu “inadempiente rispetto agli obblighi di garanzia assunti all’epoca con la banca Biis, l’istituto di credito, del gruppo San Paolo Intesa, che concesse il mutuo alla Formia servizi (e il comune era il socio di maggioranza) per la realizzazione del parcheggio multipiano di piazzale Aldo Moro.
L’allora amministrazione di centro destra – secondo l’avvocato Navarra – non mantenne gli impegni con la banca concedente il mutuo e causò gravi danni alla Formia Servizi, provocandone il fallimento e di conseguenza un danno ai creditori. Da qui l’istanza del curatore fallimentare Navarra con cui ha invitato l’attuale amministrazione comunale a voler risarcire il fallimento per il danno provocato. L’avvocato Di Russo è il dirigente giusto a dover ergere un muro difensivo alla richiesta di Navarra? Per alcuni è la scelta più giusta che poteva assumere la Giunta avendo Di Russo seguito in qualità di responsabile dell’avvocatura comunali le fasi amministrative culminate purtroppo con la sentenza di fallimento della Formia servizi. Navarra – secondo molti la sua iniziativa potrebbe essere stata sollecitata dal principale creditore della Formia servizi, la società costruttrice del parcheggio multipiano, la “Multipiano del Golfo scarl” – intanto ha inviato un altro monito al comune di Formia che teme dunque di risarcire, in qualità di ex socio di maggioranza della fallita società mista, tanti creditori: il giudice delegato del fallimento, la dottoressa Linda Vaccarella, lo ha autorizzato a promuovere un procedimento finalizzato a richiedere a un legale esperto in materia di diritto bancario la redazione di un parere legale in ordine alla natura giuridica della delibera di giunta numero 127 del 12 giugno 2009 che riguardò, appunto, il finanziamento concesso da parte della Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo Spa alla Formia Servizi di 4,3 milioni di euro “in assenza di garanzie, personali o reali”. Questa è una materia delicatissima che non sta facendo dormire sonni tranquilli ai componenti di quella Giunta di centrodestra: se qualcuno sta approfondendo l’intera problematica, altri si sono dichiarati tranquilli grazie all’istituto della prescrizione.
Intanto la richiesta della Giunta di avere un parere pro veritate dall’avvocato Di Russo sarà sicuramente al centro della seduta di lunedì 1 luglio della commissione trasparenza. E’ attesa l’audizione del segretario generale e responsabile dell’anti corruzione del comune di Formia, l’avvocato Alessandro Izzi che – secondo alcune indiscrezioni – ci sarebbe lui dietro l’adozione della delibera numero 187 del 27 giugno che ha motivato la Giunta a dotarsi di uno “scudo” tecnico-amministrativo (per quanto possa servire) a fronte dell’istanza di Navarra, interessato – come detto – a chiedere all’amministrazione formiana di “voler risarcire al fallimento il danno causato”. Con un monito: in caso contrario la Procedura si vedrà costretta ad agire in giudizio per tutelare le proprie pretese risarcitorie. Sul fallimento della Formia servizi spa è in corso un delicatissimo processo penale davanti il Tribunale di Latina con l’ipotesi accusatoria di bancarotta fraudolenta ma le indagini, questa volta della Procura di Cassino, non si sarebbero mai esaurite alla luce delle recenti continue visite del Gruppo di Formia della Guardia di Finanza sulla gestione e sull’utilizzo del parcheggio multipiano dopo la sentenza di fallimento della Formia servizi. La Giunta intanto ha ricordato come del default della società mista si sono interessati in tanti. Tra questi “diversi Organi di Controllo, anche interni all’ente”, l’ispettorato Generale di Finanza Pubblica del Ministero dell’economia e delle Finanze, una commissione d’inchiesta interna nominata con la deliberazione di Giunta Comunale numero 96 del 1 aprile 2010 e lo stesso Segretario Generale Izzi che nella relazione 2018 sui controlli interni aveva riservato alla vita della Formia servizi ben 26 pagine a fosche tinte.
E quale è commento politico della Giunta Villa sull’iniziativa di dovere difendere l’amministrazione comunale pro tempore? “Nella vicenda in esame sembrano evidenziarsi, sia in capo a soggetti esterni che in capo a Organi comunali pro-tempore competenti per i procedimenti in esame, una condotta connotata da elementi di violazione degli obblighi di servizio per alcuni, e di canoni della corretta tutela della cosa pubblica per altri, da ravvisarsi nella mancanza di cautela e di attenzione che avrebbero potuto impedire l’aggravarsi di eventuali pregiudizi economici, o il perpetrarsi di profili di violazione della correttezza dell’azione amministrativa e di regole di oculata gestione degli interessi dell’Amministrazione”.
Saverio Forte