GAETA – Manca solo l’ufficialità che arriverà con la firma del decreto di nomina del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: dopo sedici mesi di una lunga “vacatio” Carmela Cassetta, consigliere d’opposizione al comune di Santi Cosma e Damiano, sarà il neo presidente dell’ente parco regionale Riviera di Ulisse. Questa nomina, per certi versi innovativa e rivoluzionaria perché attribuita ad una rappresentante di un comune che non fa parte dell’ente parco (cui aderiscono da sempre i comuni di Formia, Gaeta, Minturno e Sperlonga), sta creando una valanga di polemiche con un mix di veleni personali all’interno del partito, il Pd, di cui la Cassetta è considerata una novella “Mrs Preferenze”. A gettare (incautamente) benzina sul fuoco delle polemiche era stato un documento di dirigenti e iscritti- con tanto di firme di fidanzate, moglie, zie e nonni degli stessi – del primo circolo del Pd di Formia.
Si erano rivolti al segretario nazionale, provinciale e provinciale del Pd, Nicola Zingaretti, Bruno Astorre e Claudio Moscardelli, per dire “questo partito non ci piace più”. Ernesto Schiano, Francesco Carta, Clide Rak, Patrizia Menanno, Giuseppe Romano, Giancarlo De Filippo, Antonio Troisi, Giovanna Frunzio, Erotico Stella Maria, Giuseppe Cannavale, Alessandro Carta, Vincenzo Liguori, Francesco Di Maio, Valter Loi, Veruschka Cossuto, Ciro Vitiello, Maria Luigia Lorello, Antonio Schiappa, Lidia Sparagna, Salvatore Genco, Giuseppe Paliotto, Rosalba Troisi, Fulvio Farinella avevano espresso un risentimento per tre episodi. Due erano noti, il terzo un po’ meno. Il segretario provinciale ed ex Senatore Claudio Moscardelli ed il consigliere regionale Salvatore La Penna erano giunti a Formia per visitare l’ospedale “Dono Svizzero” senza avviare alcuna forma di “coordinamento con il partito locale”; lo stesso Salvatore La Penna era intervenuto nel consiglio comunale di Formia sulla delicatissima controversia relativa alla delocalizzazione degli impianti di delocalizzazione “senza confronto alcuno con il partito locale ed il suo rappresentante istituzionale, assumendo peraltro una posizione per niente da noi condivisa” e, dulcis in fundo, la designazione degli organigrammi negli enti derivati “avviene per stretta osservanza delle componenti attraverso metodi spartitori che nulla hanno a che fare con competenze e capacità specifiche per le funzioni che si vanno ad espletare. Un macroscopico esempio restano le designazioni regionali per il Parco degli Aurunci e per la Riviera d’Ulisse.”
Insomma il primo circolo del Pd aveva alzato un chiaro ed alto muro contro la nomina della Cassetta che il suo valore, politico ed amministrativo, l’ha dimostrato invece nel corso del tempo, non solo nel comune d’origine (fare l’opposizione al sindaco forzista Franco Taddeo non è una passeggiata di salute) ma su scala regionale e provinciale. Terza delle elette alle regionali del 4 marzo 2018 (la più votata sul territorio del Golfo da Fondi sino al Garigliano) alle spalle di Salvatore La Penna ed Enrico Forte, la Cassetta, sostenendo alle primarie della segreteria regionale l’onorevole Claudio Mancini, era stata capace di arrivare alle vice-presidenza dell’assemblea del Pd e di frequentare, all’indomani del voto regionale del 4 marzo, la segreteria dell’assessora di Priverno all’agricoltura Enrica Onorati, quella del consigliere pontino Salvatore La Penna e di vantare buoni, se non ottimi, rapporti anche con l’ex capogruppo Pd e neo presidente del consiglio regionale Mauro Buschini e con la stessa consigliera regionale romana e presidente della commissione lavoro Eleonora Mattia. E invece la componente storica del primo circolo del Pd di Formia ha deciso di dire basta, di “non voler apparire più complici di un modus operandi che non ci rispetta e che non condividiamo. Continueremo a fare politica portando avanti le nostre idee ma liberi da ogni logica di appartenenza correntizia. Abbiamo deciso di non fare più riferimento ai vertici provinciali e regionali del Partito Democratico, dai quali non ci sentiamo affatto rappresentati e pertanto ci autogestiremo fino a quando non ci sarà un confronto in grado di riaprire una prospettiva autenticamente democratica con gli stessi. Abbiamo bisogno di altro, il Paese ci chiede altro, noi chiediamo per noi stessi altro.”
Questa presa di posizione, apparentemente legittima sul piano politico, è stata smentita dal contenuto di una documento che, in nostro possesso, la stessa dirigenza e base di iscritti del primo circolo del Pd “Piancastelli-Diana” di Formia avevano inviato il 3 giugno al segretario nazionale Zingaretti e ai consiglieri regionali La Penna e Forte. Questo “pezzo” di Pd Formia – la prima firma apposta sul documento è stata dell’ex capogruppo Ernesto Schiano – chiedeva, seguendo a quanto pare la stessa logica spartitoria, che il nuovo presidente dell’ente Parco Riviera di Ulisse fosse, “previa consultazione dell’amministrazione locale”, rappresentativa del comune di Formia (naturalmente in chiave Pd) e fosse “una figura dotata di necessarie competenze e capacità”. Insomma il primo circolo del Pd di Formia lo scriveva tra le righe: il successore dell’ottimo presidente Davide Marchese (politicamente vicino all’ex Sel e dell’ex vice-presidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, ora europarlamentare Pd, non è più in carica dal marzo 2018) sia uno dei nostri, uno del Partito Democratico, come successe qualche anno con l’ex presidente del consiglio comunale di Formia Erminia Cicione. Questa rivendicazione, anche questa dalla forte valenza lottizzatrice, faceva leva su una superata questione municipalistica: il comune di Formia, presente con notevole estensione nel Parco dei Monti Aurunci e in quello della Riviera d’Ulisse, non ha alcun rappresentante nei consigli di amministrazione.
“Ciò accade paradossalmente soprattutto nel parco della Riviera d’Ulisse dove il Comune di Formia ha la parte più preponderante di territorio rispetto ai Comuni di Minturno e Gaeta. La sinergia delle attività dei Parchi con quelle dei Comuni è indispensabile se si vogliono utilizzare al meglio le risorse disponibili, evitando sovrapposizioni, sprechi ed errori nella gestione di questi territori. Esattamente un anno fa , nell’Assemblea del Parco della Riviera d’Ulisse, malgrado la richiesta del Commissario del Comune di Formia di attendere l’esito del voto della nuova amministrazione, i Comuni di Gaeta e Minturno elessero due nuovi componenti a completamento del consiglio di amministrazione. Pertanto anche in questo caso il Comune di Formia, pur avendo la porzione di territorio più grande facente parte del Parco, resta senza rappresentanti.” Questa posizione politica sarebbe stata sostenuta anche dall’ex sottosegretario di stato Sesa Amici ma alla fine il presidente-segretario Zingaretti ha deciso dopo il via libera della commissione ambiente alla Pisana: Carmela Cassetta, di Santi Cosma e Damiano, vada a guidare l’ente Parco Riviera di Ulisse così come il coordinatore del primo circolo del Pd di Formia, Francesco Carta, grazie ai buoni uffici dell’ex sottosegretario Sesa Amici, ricopra (ormai dal 2017) l’incarico di assessore all’ambiente al comune di Ventotene. La pensione può attendere. O almeno…
Saverio Forte