ITRI – “Il fenomeno esiste, stiamo cercando di monitorarlo e di stroncarlo definitivamente. L’obiettivo prioritario è la salute dei cittadini”. Il sindaco Antonio Fargiorgio ha subito avuto sulla sua scrivania il report di due sopralluoghi effettuati dagli agenti della Polizia locale in località “Calabretto” dove da tempo il terreno fuma. Si parla di una sorta di “incendio sotterraneo” e alla prima ispezione hanno partecipato gli agenti della locale Polizia Locale con i Carabinieri Forestali di Itri, alla seconda i soli agenti del comandante Pasquale Pugliese che hanno tracciato un bilancio su un’attività investigativa che, in una delle zone più suggestive e paesaggistiche del territorio aurunco, ad alta vocazione olivicola, a poche centinaia di metri dalla stazione di Itri, parte da molto lontano.
Insistono tre fondi rurali che sono sotto la lente d’ingrandimento del sostituto procuratore Alfredo Mattei. Per aver interrato materiale di ogni tipo e finanche lastre di amianto nel terreno di due di loro è sotto processo un uomo con l’ipotesi di disastro ambientale. L’area non a caso è sottoposta a sequestro perché – come ha ribadito il sindaco Fargiorgio – si tratta di una discarica abusiva. Il terzo lotto è, invece, di proprietà di un cittadino di Itri. I proprietari dei terreni su cui insostono le due discariche sono stati individuati, ora saranno invitati, attraverso due apposite discariche, a bonificare i siti e al ripristino dello stato dei luoghi. In caso contrario la bonifica verrà effettuata dall’Amministrazione ma con recupero successivo delle spese da parte dei privati. Intanto, su espressa richiesta del sindaco di Itri, il Comandante della Polizia locale Pasquale Pugliese ha scritto all’Arpa Lazio Lazio chiedendo un urgente sopralluogo per valutare la qualità dell’aria nella zona interessata. Intanto gli accertamenti della Polzia Locale sarebbero arrivati ad un’unica conclusione: gli sversamenti e i fumi perduranti nel terzo terreno confinante arriverebbero dai primi due sui quali sta indagando la Procura di Cassino per capire se dietro il responsabile accertato ci sia o meno un’organizzazione specializzata a “nascondere” rifiuti speciali e pericolosi. “Siamo a disposizione dell’autorità giudiziaria – hanno commentato il sindaco Fargiorgio ed il comandante Pugliese – perché la salute pubblica è un obiettivo inderogabile. Ci stiamo attivando perché, ultimata la seconda parte delle indagini, l’intero podere venga bonificato e riqualificato prima possibile”.
Intanto per questa emergenza ambientale si è costituito un comitato civico “Itrincontatto” che vuole essere un “importante punto di riferimento per i cittadini del territorio”. E il quadro che traccia in una nota è a fosche tinte: “Residenti costretti ad allontanarsi da casa, odori nauseabondi, malori e inquinamento ambientale. Sulle nostre chat molti residenti della zona segnalano fumi tossici che si diffondono a tutte le ore del giorno e della notte, provocando odori nauseabondi – si legge in una severa presa di posizione di Itrincontatto – Sappiamo che si tratta di una zona dove già in passato è stata segnalata la presenza di una discarica abusiva, ma a questo punto ci sembra doveroso farci portavoce delle lamentele dei cittadini, visto il silenzio delle istituzioni.“
I cittadini residenti in località “Calabretto” avanzano non pochi e inquietanti interrogativi: “E’ vero che in quell’area c’è una un accumulo di rifiuti pericolosi? L’amministrazione e le forze dell’ordine sono a conoscenza di ciò? Perché non sono stati apposti sigilli? Quali tipologie di rifiuti sono interrati? Ci riferiscono di fumaioli persistenti a causa della presenza di bitume, plastiche, lastre di amianto. Non si tratta dunque di incendi di sterpaglie, ma di una vera e propria bomba ecologica in un quartiere popoloso. Chiediamo di procedere con somma urgenza ad una bonifica del sito – spiegano i promotori del gruppo civico – Gli incendi da autocombustione sono pericolosissimi per l’ambiente e per la salute. L’odore è molto forte, insopportabile; Speriamo che scavino, sotto c’è di tutto”: questi sono alcuni dei messaggi – corredati di video – arrivati sulle nostre chat da parte di cittadini esasperati, costretti a lasciare le proprie abitazione di primo mattino per proteggere i propri figli. Sono ben noti gli effetti dell’amianto sulla salute dell’uomo: non siamo certo noi a dire che le conseguenze di fumi tossici saranno visibili per anni. Un paese come Itri, noto per il pregio ambientale, non merita questo. Ci aspettiamo interventi decisi a tutela della cittadinanza”, hanno concluso i promotori di Itrincontatto.
Saverio Forte