FORMIA – Si salvi chi può. Con il fallimento della Formia Servizi Spa l’attuale amministrazione non c’entra nulla e i responsabili sono altri. E’ chiaro il concetto espresso dal sindaco Paola Villa e dalla squadra nel contenuto della delibera della Giunta municipale di Formia numero 187 del 27 giugno scorso all’indomani di una precisa richiesta che, presentata nell’ultimo giorno utile prima di subire le conseguenze della possibile prescrizione, fu sottoscritta dal curatore fallimentare della società mista istituita dal comune il 15 luglio 1996 per la gestione dei parcheggi a pagamento e di alcuni servizi turistico-portuali. L’avvocato Gianmarco Navarra aveva chiesto al comune, in qualità di socio di maggioranza della Formia servizi, di voler recuperare i crediti, quattro milioni e 300 mila euro, a causa dei quali il 23 settembre fu dichiarato da parte del Tribunale di Latina il fallimento della Formia servizi. L’attuale amministrazione comunale non ha voluto correre rischi, anche per tutelare le sue disastrate casse, e ha deciso di dare incarico al dirigente della propria avvocatura interna, Domenico Di Russo, di emettere un parere pro veritate per contestare il contenuto della diffida di Navarra, nel frattempo tornato, su chiara sollecitazione dell’assemblea dei creditori, a responsabilizzare il comune di quanto commise il 12 giugno 2009, cioè quando fu “inadempiente rispetto agli obblighi di garanzia assunti all’epoca con la banca Biis, l’istituto di credito, del gruppo San Paolo Intesa, che concesse il mutuo alla Formia servizi (e il comune era il socio di maggioranza) per la realizzazione del parcheggio multipiano di piazzale Aldo Moro.
L’allora amministrazione di centrodestra – secondo l’avvocato Navarra – non mantenne gli impegni con la banca concedente il mutuo e causò gravi danni alla Formia Servizi, provocandone il fallimento e di conseguenza – come detto – un danno ai creditori. Ora l’amministrazione guidata dal sindaco Paola Villa, sulla scorta del contenuto della delibera del 27 giugno, ha messo in mora dodici tra i componenti della vecchia giunta Forte in carica dieci anni fa (gli ex assessori Benedetto Assaiante, Raffaele Manna, Amato La Mura, Erasmo Ciccolella, Giuseppe Treglia, Aldo Zangrillo, Giovanni Carpinelli), l’ex segretario generale Pasquale Russo, l’allora dirigente del settore economico Giuseppe Manzi e tre revisori dei conti sempre dell’epoca, Francesco Traversi, Lucia Macera e Dante De Filippis. Insomma furono coloro che – secondo l’intendimento dell’attuale amministrazione civica – approvarono e con i loro pareri resero esecutiva la delibera con cui l’ente comunale si faceva garante della cifra di 4milioni e 300mila euro nei confronti della banca Biis spa. Il parere chiesto all’avvocato Domenico Di Russo naturalmente aveva un senso, interrompere “l’eventuale prescrizioni e/o decadenza ai fini di eventuali responsabilità erariale o per le formalizzazioni di atti giudiziali”.
L’avvocatura del comune di Formia – secondo quanto è trapelato – manifestò non pochi dubbi nell’esprimere il proprio parere pro veritate arrivando ad una conclusione: è giusto tutelare il comune piuttosto che rivalersi nei confronti di ex amministratori e revisori dei conti. Ma la Giunta – su forte indicazione del segretario generale, l’avvocato Alessandro Izzi – aveva già deciso: paghino chi è stato responsabile, anche se indirettamente, del fallimento della Formia servizi spa. Era stato proposto di contestare la diffida dell’avvocato Navarra ma la volontà, dal contenuto giustizialista, dell’esecutivo ha preso il sopravvento dopo che il sindaco Villa, alcuni minuti dopo la sua elezione, aveva dichiarato pubblicamente di “non rivolgere più lo sguardo all’indietro”. Ma fu un annuncio che tale si è rivelato nel corso di questo primo anno di mandato amministrativo.
E le polemiche non sono tardate a scoppiare. L’avvocato Luca Cupolino è il legale di Davide De Filippis, uno dei revisore dei conti a cui il sindaco Villa ha fatto recapitare una messa in mora per il fallimento della Formia servizi. In una nota ha evidenziato come il suo cliente svolgeva nel 2009 la funzione di revisore dei conti “a cui non competeva in alcun modo il parere mancante. Doveva, al più, essere il dirigente a predisporlo”. E la pubblicazione sulla stampa della messa in mora del comune di Formia potrebbe significare per il dottor De Filippis la “messa in discussione in alcuni incarichi a causa della pubblicità negativa”. Che sia partito “un acceso dibattito” lo ha rimarcato il più fedele assessore del sindaco Paola Villa, il delegato al turismo Kristian Franzini, che sulla pagina facebook del primo cittadino ha attaccato frontalmente i giornalisti e la stampa: “Blogger bulimici che sparano su tutto e tutti già dalle prime ore del mattino, videocameraman che rendono un servizio alla città con la loro macchinetta appena comprata, ma soprattutto autorevolissimi paladini dell’articolo 21 e del taccuino in mano, professionisti impeccabili che sono trent’anni… e – perchè no? – i giovani profeti di nuovo corso, a giudicare dal silenzio in questo momento staranno sicuramente indagando con scrupolo e precisione.” Eppure, il Franzini dovrebbe saperlo che prima di scrivere su certe tematiche è bene acquisire tutta la documentazione e per farlo in maniera scrupolosa ci vuole il tempo necessario.
A replicare al “pasdaran della rivoluzione” Kristian Franzini è stato con eleganza, piglio ed incisività politica il dimissionario coordinatore della lista “Formia città in comune”, Enrico D’Angelis: “Come mai gli assessori della Giunta Villa più vicini alla Sindaca stanno enfatizzando la loro delibera di messa in mora di amministratori precedenti che avrebbero assunto l’impegno, poi non mantenuto, di garantire, a nome del Comune di Formia, il prestito richiesto dalla Formia Servizi per la costruzione del multipiano? Era giusto che lo facessero? È giusto che abbiano fatto questa delibera di messa in mora? Probabilmente si. Forse qualcuno potrebbe averli spaventati dicendogli che forse sarebbero diventati responsabili anche loro se non lo avessero fatto. Chissà? I retroscena non si conoscono. Avrà qualche effetto questa delibera? Chissà, forse lo si saprà in futuro non appena si sarà compreso se quella delibera della Giunta Forte di anni fa avrebbe mai potuto avere una validità e quindi conseguenze reali. Ma mi chiedo. Ora avete fatto sta delibera e bene avete fatto, ma come mai vi state lanciando in stimolazione continua – ed è la difesa di D’Angelis nei confronti degli operatori dell’informazione – verso chi scrive, chi pubblica, chi parla, chi riprende. Boh. Non so. Ho visto scendere in campo anche la solitamente pacata assessora alla Cultura Carmina Trillino. Stamattina, anche lui relativamente presto, ma non tanto presto come chi si sveglia prima per farsi la passeggiata con il cane, leggo anche l’intervento dell’assessore al turismo. I contenuti sono esattamente quelli espressi dall’assessore alla Cultura. Abbiamo fatto questa delibera, voi fauna varia del web dove siete? Allora uno pensa che forse si tratta di una nuova strategia comunicativa dell’amministrazione. Forse è una richiesta di applauso ad una decisione ritenuta storica ed epocale. Io un applauso anche senza richiesta lo farei sul serio ad una decisione storica ed epocale. Questa delibera di messa in mora semplicemente non mi pare abbia caratteri storici ed epocali. Ci furono anche delibere di costituzione di parte civile contro precedenti amministratori e dirigenti. Credo che possa accadere. Io per esempio un applauso lo farò appena il multipiano riaprirà.” Un giorno…
Saverio Forte