LATINA – Subito un’ispezione ministeriale e l’intervento del Consiglio superiore della magistratura per rimuovere quella che all’interno del Tribunale di Latina è sempre più una “grave situazione di incompatibilità ambientale”. Non hanno usato altri mezzi termini, sollecitando queste due richieste, il presidente dell’ordine degli avvocati di Latina Giovanni Lauretti e ben 10 componenti del consiglio dell’ordine – gli avvocati Pier Giorgio Avvisati, Pietro De Angelis, Angelo Farau, Antonella Ciccarese, Anna Maria Giannantonio, Aldo Panico, Simone Rinaldi, Maria Cristina Sepe, Alfredo Soldera e Patrizia Soscia – per giustificare le loro dimissioni in blocco dai rispettivi incarichi dopo l’ennesimo muro contro muro alzato contro la neo presidente del Tribunale di piazza Buozzi Caterina Chiaravalloti.
Il pomo della discordia è rappresentato da quello che i vertici delle toghe pontine considerano “un anomalo e crescente ricorso a professionisti iscritti in albi di altri circondari”. La categoria forense, dichiarandosi penalizzata e marginalizzata, con questo inatteso ed eclatante gesto – le elezioni per il rinnovo degli organi interni si svolgeanno a gennaio subito dopo le festività Natalizie e di fine anno – ha voluto censurare il sistematico ricorso, da parte delle sezioni civile e fallimentare, a professionisti esterni, per il conferimento delle nomine a curatori fallimentari e commissari giudiziali. Si tratta di un fenomeno “ormai fuori controllo e sempre più dilagante” – ha tuonato il dimissionario presidente Lauretti nel corso di un’infuocata conferenza stampa – I numeri, purtroppo, ci danno ragione: nel settore fallimentare su 47 incarichi solo quattro sono stati assegnati agli avvocati di Latina da aprile a ottobre e nessuno tra gli ultimi 25 incarichi.”
L’ordine provinciale degli avvocati – ha rivelato il dimissionario presidente Lauretti – aveva formalizzato una richiesta di accesso agli atti ricevendo, per quanto riguarda i nuovi incarichi, un lunghissimo elenco di nomi senza alcuna specificazione del tipo di mandato, di sezione, del settore e del nome del giudice che lo aveva conferito. E non abbiamo potuto sapere null’altro – ha concluso sbottando Lauretti – Ci è stato negato di accedere direttamente ai dati per tutela della privacy…” Gli avvocati di Latina e della sua provincia – tranne quelli del Golfo che dopo la chiusura della sezione distaccata di Gaeta del Tribunale del capuologo pontino hanno deciso di iscriversi in maggioranza presso il consiglio dell’ordine di Cassino – hanno esternato con queste dimissioni un malessere che serpeggiava da tempo. Due esempi su tutti: il loro mancato invito a partecipare alle cerimonie di insediamento dei nuovi magistrati e soprattutto a quello del nuovo capo della Procura di Latina Giuseppe De Falco alla presenza del presidente della Corte d’Appello di Roma Luciano Panzani e del procuratore generale presso la Corte d’Appello di Roma Giovanni Salvi. In precedenza era successo dell’altro.
Il presidente Lauretti ha definito un “gesto di ostilità” messo in atto nei suoi riguardi quando il Tribunale di Latina con la camera di consiglio del 16 luglio è stato revocato, grazie ad “un provvedimento del tutto irragionevole ed ingiustificato”, l’incarico ai curatori fallimentari del Latina Calcio Petricola e Loreti. Il motivo? Il conferimento allo stesso presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Latina Giovanni Lauretti, nonostante il preventivo nulla osta del giudice fallimentare Linda Vaccarella, dell’incarico endoprocessuale di difensore della curatela ai fini della Costituzione di parte civile” nel processo penale Arpalo. Insomma in questa vicenda aleggia molto lo spettro del giudice Antonio Lollo relativamente alla gestione dei fallimenti da parte del Tribunale di Latina ma gli avvocati pontini hanno detto basta a questa forma di ostracismo. In un durissimo documento ricordano come la dottoressa Vaccarella, componente del collegio fallimentare, dal 1 gennaio 2018 (mese in cui si è insediata la neo presidente del Tribunale di Latina Chiaravalloti) al 29 marzo 2019 ha assegnato 87 incarichi a commercialisti di Latina, 48 ad avvocati di Latina ed un solo incarico ad un commercialista di un altro circondario. Ora è cambiato tutto. Perché? A dare una risposta a questo interrogativo saranno probabilmente gli ispettori del Ministro Alfonso Bonafede…
Saverio Forte