APRILIA – La prima Corte d’assise d’appello di Roma ha confermato la sentenza con cui il 12 febbraio scorso il Gup Tribunale di Latina Giuseppe Cario al termine del rito abbreviato ha condannato a 30 anni di carcere Massimiliano Sparacio e Vittorio De Luca per l’omicidio di Luca Palli, il 47enne di Aprilia ucciso la sera del 31 ottobre 2017.
Secondo il collegio difensivo i due Sparacio e De Luca avrebbero agito per legittima difesa. La vittima avrebbe perseguitato Sparacio perché alcuni anni prima aveva licenziato la moglie dal suo bar in seguito alla sparizione di alcuni “Gratta e vinci” per un valore di 20mila euro. La sera del delitto Sparacio sarebbe andato da Palli in compagnia di De Luca con una pistola ma solo con l’intento di spaventarlo.
Se De Luca ha sempre sostenuto di ignorare la circostanza che l’amico fosse armato, quest’ultimo ha raccontato di aver sparato solo dopo aver visto Palli uscire dal locale con una mazza da baseball in mano. Due proiettili raggiunsero la vittima sul lato sinistro del corpo, il terzo, che si rivelò fatale, lo raggiunse alla testa proprio mentre era a terra.