FORMIA – Firmare quella proroga? Neanche con una pistola puntata alla tempia. Sta diventando un giallo hitchcockiano, naturalmente sul piano tecnico-amministrativo, la futura gestione dell’asilo nido comunale di Formia. Alla comandante della Polizia locale e responsabile del settore servizi sociali del comune, Rosanna Picano, è stato notificato in questi giorni il verbale dell’ultima seduta della commissione consiliare servizi sociali del 9 dicembre che si conclude con un invito, più o meno esplicito, di prorogare il servizio all’attuale gestore, la cooperativa “Gialla”: “Si concorda che l’intero verbale, unitamente alla nota del dirigente del settore Opere pubbliche Antonio Fracassa (del 6 dicembre), vengano inviati alla dirigente di settore per attivare – scriveva la presidente della commissione Rossana Berna le opportune e conseguenti determinazioni nei limiti previsti dalla normativa vigente”. Tutto chiaro e semplice se non fosse un particolare: il comune di Formia il 2 dicembre ha ufficializzato la procedura di gara per lo svolgimento del servizio al “Consorzio Intesa”.
Tutti contenti perché l’asilo nido in località “La Vecchia Quercia” ha una nuova gestione ? Neanche per idea. La procedura di gara, avviata dalla Giunta Villa con notevole ritardo, non riguarda la struttura di via Vitruvio ma quella in fase di realizzazione in località Acqualonga grazie ad un finanziamento regionale concesso ai tempi in cui faceva parte della Giunta di Renata Polverini l’assessore formiano ai servizi sociali Aldo Forte. In questo groviglio di aspetti tecnico-amministrativi un particolare è di fondamentale importanza: la nuova struttura in legno, parte integrante del progetto “Mille asili per il Lazio”, non è stata ultimata, mancano gli allacci ai servizi primari (gas, acqua ed energia) e tanto meno il collaudo statico e – come scriveva il neo dirigente del settore Lavori Pubblici Antonio Fracassa alla collega Rosana Picano, al segretario generale Izzi, al dirigente dell’avvocatura comunale Di Russo e al sindaco Villa – “allo stato dei fatti la Regione Lazio non ha ancora provveduto alla consegna dell’immobile al comune”. Un grande grattacapo per l’amministrazione formiana perché il 31 dicembre scade la proroga firmata in primavera dall’allora dirigente dei servizi sociali del comune Domenico Di Russo alla cooperativa “Gialla” per la gestione del servizio, una proroga, legittima, per garantire il suo svolgimento nelle mora che terminassero i lavori (decisamente in ritardo) del nuovo asilo nido dell’Acqualonga.
Che bisogna garantire “la continuità educativa all’asilo nido” lo ha tenuto a precisare in commissione servizi sociali lo stesso sindaco Villa effettuando un annuncio che ha sollevato una “pioggia” di polemiche tra lettere di proteste (e non solo) dei genitori: il nuovo asilo in località Acqualonga sarà operativo “nel settembre 2020” precisando che nell’attuale struttura de “La Quercia” gli arredi sono di proprietà esclusiva della cooperativa “Gialla” e dimenticando che lo stesso comune ha ultimato il 2 dicembre la procedura di gara per la gestione dello stesso servizio ma..ubicato altrove, Un grande caos, dunque, che potrebbe essere arricchito da un possibile stratagemma. I genitori dei bambini frequentanti l’asilo di via Vitruvio stanno incalzando il comune per sapere dove dovranno portare e a chi lasciare i propri figli alla riapertura dell’anno scolastico dopo la pausa Natalizia.
Il sindaco Villa ha puntato molto sulla necessità di garantire – come detto – la continuità del servizio educativo ma la commissione servizi sociale all’unanimità (con i voti dei consiglieri comunali di Forza Italia presenti, Eleonora Zangrillo e Tania Forte) ha messo a verbale la seguente e letterale dichiarazione con destinataria (implicita) la comandante Picano: “L’asilo nido deve rimanere aperto prescindendo dalla consegna dell’immobile di via Acqualonga da parte della Regione, nell’attuale struttura della Quercia affinchè i bambini da 0 a 3 anni continuino ad essere accuditi dal personale con cui hanno effettuato un lungo periodo di inserimento e nel luogoi a loro familiare e che si dia agli utenti la possibilità di affrontare il cambiamento, sia di gestione che di struttura, in modo graduale”. In sintesi, la dirigente del settore Servizi sociali Picano si attivi per l’affidamento della seconda proroga alla cooperativa “Gialla”. La dottoressa Picano sul comodino del suo letto non ha un romanzo d’amore da leggere in una notte ma il piano anticorruzione 2019 del segretario generale del comune di Formia, Alessandro Izzi, che ha invitato i dirigenti a bandire il sistematico ricorso alle proroghe per non incappare negli eventuali fulmini di qualche Pm.
Si starebbe perseguendo una terza soluzione: nessuna proroga sino al prossimo giugno alla cooperativa “Gialla”, il “Consorzio Intesa” deve attendere il suo turno (nel settembre 2020) ma dar vita, in extremis e al fotofinish, ad una gara d’appalto “ponte” per non deludere nessuno e evitare il ricorso alle carte bollate. Ad attendere informazioni “utili” è l’esponente politico che ha sollevato il problema, il capogruppo del Partito Democratico al comune di Formia, Claudio Marciano: “I genitori di oltre quaranta bambini sono appesi ai commenti su facebook della Sindaca, che continua ad usare – peraltro male – i social network al posto dei canali istituzionali, alla faccia delle Sardine. L’appalto per la nuova gestione non è stato ancora affidato in via definitiva. All’albo pretorio, sul tema, non risulta nulla. Voci di corridoio indicano che ad aggiudicarsi l’affidamento sarebbe stato il “Consorzio Intesa”, che ha già gestito l’asilo nido in passato, facendo crollare le iscrizioni della metà, vedendo inquisita una propria dirigente per turbativa d’asta, e il cui presidente ora va a minacciare di querela i genitori che si consentono di esprimere dubbi sulla credibilità dell’azienda. A questo si aggiunge che la struttura che dovrebbe ospitare la nuova gestione – realizzata grazie a fondi regionali ottenuti dalla precedente amministrazione – non è stata ancora completata, né arredata. Ospitare solo 30 bambini, in via eccezionale 35, quando i bambini che hanno fatto richiesta di iscrizione nell’ultimo anno sono 52, e la potenziale utenza di Formia è pari almeno al doppio. L’appalto per la nuova gestione è stato bandito a luglio, in gravissimo ritardo rispetto alla scadenza del precedente affidamento. Un cambio di gestione, di progetto educativo, di arredi e perfino di struttura durante l’anno scolastico rischia di compromettere l’inserimento e l’adattamento dei bambini”.
Ma cosa propone il Pd formiano? “Siamo convinti, come ha ribadito il comitato dei genitori dell’asilo, di non far pagare i ritardi dell’amministrazione ai bambini e di prorogare l’attuale servizio fino a settembre 2020. Inoltre, di tornare in Consiglio Comunale con i numeri del servizio, per valutare quale sia la governance più adeguata per il futuro. Noi riteniamo, infatti, che oggi le iscrizioni al nido siano ancora troppo basse rispetto ai bisogni reali dell’utenza, e che agendo sulle rate, anche attraverso i fondi messi a disposizione dal governo nazionale sul tema, si possa aumentare la domanda e tenere aperte entrambe le strutture. Riteniamo inoltre che fare un appalto ogni tre anni per la gestione di un servizio così delicato sia una pessima idea, così come quella di ricorrere al mercato, facendo prevalere su un tema che coinvolge l’educazione dei bambini le logiche della concorrenza. Siamo quindi per una gestione pubblica dell’asilo nido che – osserva concludendo Marciano – dovrebbe essere realizzata attraverso l’azienda speciale sui servizi sociali (a cui andrebbero affidati anche tutti gli altri servizi a domanda individuale e di rilevanza sociale) di cui si parla da anni, ma che l’egoismo finanziario del Comune di Gaeta, e l’incapacità politica di quello di Formia, ha finora impedito”.
Saverio Forte