PONZA – L’onorevole Raffaele Trano interviene sui disagi che si stanno vivendo sull’isola di Ponza a causa dei traghetti gestiti dalla Laziomar spa. “I collegamenti tra le isole ponziane e la terraferma, già ridotti durante il periodo invernale – spiega – sono attualmente ulteriormente penalizzati.
Le corse della tratta Ponza – Formia, coperte di solito dalla nave Tetide, attualmente vengono effettuate dalla nave Quirino “sino a nuova comunicazione”, con notevole allungamento dei tempi di percorrenza.
Si tratta dell’unico collegamento per il ramo passeggeri tra l’isola di Ponza e la costa. Tutto questo è inaccettabile, per molte categorie di pendolari. Ci sono lavoratori docenti e ATA che fanno servizio in orario prestabilito e che a causa dei ritardi non riescono a rispettare, ci sono prodotti postali che arrivano a destinazione dopo un lasso di tempo eccessivo, ed infine le gravi conseguenze si ripercuotono anche su tutti coloro che devono sottoporsi ad analisi mediche, a cominciare da quelle ematiche.
Ho scritto all’assessore alla Mobilità della Regione Lazio Mauro Alessandri ed al dirigete dell’area Porti e Trasporto marittimo Roberto Fiorelli per informarli del disagio insopportabile che la scelta della compagnia Laziomar sta causando.
Occorre intervenire velocemente, in previsione del flusso turistico primaverile. Pasqua è alle porte e gli imprenditori aspettano con ansia questo importante trampolino di lancio per la stagione turistica 2020!
Per le isole si tratta di un’occasione da non fallire in un periodo già caratterizzato da una congiuntura sfavorevole. In questi casi un’esperienza negativa può trasformarsi in un danno di immagine per l’isola e pregiudicare l’intera stagione estiva.
Ugualmente i lavoratori della stessa Laziomar sono sottoposti a turni fuori orario rispetto a quelli classici di partenza ed arrivo.
Ho Sollecitato dunque l’assessore ai Trasporti ad esercitare tutte le azioni necessarie nei confronti del gestore privato, affinché la linea torni ad essere competitiva ed appetibile. Altrimenti, è chiaro, che i turisti prenderanno un’altra direzione ed a pagarne il conto saranno, come sempre, le piccole attività. Non lasciamo che chi ha faticosamente resistito in questi anni sia costretto ad abbandonare tutto!”
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