VENTOTENE – Non commisero alcun reato finalizzato all’assegnazione di un alloggio popolare dell’Ater di Latina in via Luigi Iacono a Ventotene. Lo ha sentenziato, a distanza di quasi otto anni dai fatti, il Tribunale di Latina (presidente Giovanni Valentini, a latere Fosso e Villani) che ha assolto l’ex sindaco dell’isola pontina Giuseppe Assenso, l’ex segretario comunale Carmine Caputo e l’allora responsabile dell’area urbanistica del comune Luigi Cirillo.
Erano sinora imputati insieme a Silvestro Verde perché – secondo le conclusioni investigative del sostituto procuratore Valerio De Luca – gli sarebbe stato procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale consistente nella sua permanenza nell’assegnazione dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica “pur essendosi verificate le condizioni che dovevano portare all’adozione del provvedimento di decadenza.” Se il sostituto procuratore Martina Taglione nella sua requisitoria aveva chiesto la condanna degli imputati con pene variabili da un anno e mezzo a due anni e quattro di reclusione, il Tribunale di Latina, dopo le arringhe difensive degli avvocati Luca Scipione, Pasquale Cardillo Cupo, Vincenzo Macari e Alfredo Zaza D’Aulisio, ha assolto gli imputati per non aver commesso il fatto. Eppure le accuse della Procura furono circostanziate. L’ex segretario comunale Caputo avrebbe attestato falsamente che Verde, vicesindaco e assessore in carica il 29 agosto 2012, fosse in possesso dei requisiti previsti da due leggi regionali necessari per il mantenimento dell’alloggio dell’Ater.
Il funzionario dell’area tecnica Cirillo era finito sott’inchiesta perché avrebbe omesso di verificare, nell’ambito dell’istruttoria condotta per l’adozione del provvedimento di archiviazione, la proprietà da parte di Verde dell’immobile alla particella 1147. Affermò di essere impossibilitato a verificare quanto richiesto per mancanza di accesso telematico del comune di Ventotene all’agenzia del territorio. Lo stesso sindaco all’epoca di Ventotene Assenso avrebbe omesso di indicare al segretario comunale Caputo una serie di segnalazioni provenienti dai Carabinieri dell’isola. Lo stesso Silvestro Verde il 18 maggio 2012 protocollò una lettera allo stesso segretario Caputo affermando di non essere proprietario dell’immobile. Per questa ipotesi accusatoria i due imputati sono stati condannati entrambi ad un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa) per falso ideologico.
La Procura all’epoca monitorò l’assegnazione di un secondo alloggio dell’Ater a Ventotene. E finirono ancora nei guai Caputo e Cirillo che attestarono falsamente come Anna Gargiulo fosse in possesso dei titoli previsti da due legge regionali per il mantenimento di un alloggio popolare quando la donna era proprietaria di un altro immobile in via degli Olivi classificato come civile abitazione. L’Ater le comunicò la perdita del diritto all’alloggio pur mantenendo formalmente la residenza anagrafica a Ventone. In sostanza resiedeva in via Ferrucci a Formia con i figli ed il marito, Francesco Saverio buono, di cui era proprietario dell’appartamento.
Saverio Forte