LATINA – Esistono in provincia di Latina tre situazioni emergenziali legate al Covid 19: Fondi, Latina e Minturno. Il grido d’allarme, l’ennesimo, è stato lanciato dal direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati in un’importante videoconferenza stampa in cui ha reso noto come siano ora diventati in provincia di Latina 59 i casi positivi al Coronavirus, dieci in più rispetto alla giornata di giovedì. Per la prima volta le persone affette dal Covid 19 in meno di 24 ore siano passate in doppia cifra.
Il cluster più significativo è Fondi dove si sono registrati altri cinque contagi – al momento complessivamente salgono a 18 – cui si aggiungono i due di Latina, uno a Terracina e a Minturno mentre il decimo, residente a Velletri, si trova ricoverato alla terapia intensiva dell’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina. E Casati ha analizzato nel corso della video conferenza queste tre distinte situazioni. Il Cluster di Fondi, definito “molto preoccupante”, è legato alla famosa festa del giorno di Carnevale organizzata dal locale centro anziani presso un ristorante del litorale, l’aumento dei contagiati di Latina riguarda una serie di persone “operanti in strutture molto frequentate” mentre la terza criticità attiene alla realtà territoriale di Minturno dove “uno dei pazienti aveva vita sociale molto attiva”. Il riferimento, chiaro, è andato alla vicenda, umana e professionale, di Fausto Russo, il 38enne preparatore atletico che gestiva una palestra molto frequentata nel centro aurunco.
Da qui il monito, pressante, del “diggì” dell’Asl pontina: “Ho l’impressione che molti cittadini di Fondi, Latina e Minturno non abbiano ancora capito l’importanza dei vari provvedimenti del governo nazionale. Questa istituzione chiede di ridurre all’essenziale qualunque contatto con esterno, evitando anche la passeggiata a piedi. Bisogna evitare – ha aggiunto Casati – di uscire dal proprio domicilio se non per i motivi specificati dalle stesse disposizioni e anche rispettare rigorosamente quanto stabilito in materia di rispetto delle distanze, lavaggio delle mani e divieto di assembramento. L’unico modo per evitare la diffusione del contagio consiste nel ridurre all’essenziale i contatti sociali per tutta la durata dell’emergenza”.
Il briefing di Casati è servito, dunque, per aggiornare i numeri in provincia di Latina legati al Coranavirus 19. Se i casi positivi sinora registrati sono stati 59, quelli in carico all’Asl di Latina sono 46, di cui 15 gestiti in isolamento domiciliare come l’ex radiologo di 68 anni originario della frazione minturnese di Tremensuoli ma in servizio sino a qualche anno al “Dono Svizzero” di Formia. La moglie del medico nel pomeriggio di venerdì vi è tornata per essere sottoposto al secondo tampone. I pazienti negativizzati sono attualmente 9, dei quali 5 ancora ricoverati per altre problematiche di salute e quattro in osservazione a domicilio. Complessivamente, sono saliti a 1.437 le persone in isolamento domiciliare, in aggiunta ai 15 pazienti positivi e a quelli negativizzati a domicilio. Parallelamente 49 persone hanno terminato il periodo di isolamento, alcune delle quali residenti a Minturno e a Scauri parenti che nell’ultima settimana di settembre avevano ospitato il primo caso di positività in provincia di Latina, l’ormai famosa donna di 54 anni originaria di un centro della provincia di Cremona.
Nella video conferenza stampa il direttore Casati non era solo: era affiancato dal direttore amministrativo dell’Asl Giuseppe Visconti, dal responsabile del distretto nord dell’Asl pontina e coordinatore di tutti e cinque distretti operativi in provincia Belardino Rossi e soprattutto dal presidente provinciale della Federazione dei medici di medicina generale Giovanni Cirilli. Fondamentale è la collaborazione di 430 di loro e di 80 pediatri perche “solo così’ – ha detto Casati – potremmo controllare il territorio. Nessuna struttura ospedaliera – ha rimarcato – è in grado di assolvere a questo ruolo. Con il loro aiuto sarà possibile saranno garantite risposte ai pazienti senza i coinvolgimenti dei pronto soccorso”.
L’Asl, inoltre ha annunciato una serie di interventi organizzativi interni per potenziare e qualificare la propria assistenza legata al Covid 19: il 23 marzo – come anticipato dal nostro portale – riaprirà i battenti il reparto di malattie infettive dismesso da anni all’interno ospedale “Monsignor Di Liegro” di Gaeta, l’osservazione breve con i suoi quattro posti del “Fiorini” di Terracina sarà trasformata in una mini terapia intensiva (sarà un centro per effettuare i tamponi) così come quest’ultimo ospedale e quello di Fondi non dovranno avere a che fare con pazienti dal coronavirus. E l’ospedale più tartassato da questa pandemia, il Dono Svizzero” di Formia. Il numero uno dell’Asl pontina ha utilizzato un termine forte: “Dobbiamo tutti adoperarci per ‘pulirlo’”. Una chiamata alle armi il direttore Casati l’ha rivolta alla sanità privata, a qualsiasi livello, della provincia: l’Asl da sola non potrà farcela… Come non crederegli
Saverio Forte
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