FORMIA – Il rischio ora è forte e fondato: i bus della società che gestisce il servizio del trasporto pubblico del Comune di Formia, l’Autoservizi Trasporti Pontini (Atp), potrebbero rimanere fermi nel deposito nell’area industriale di Penitro perché privi di rifornimento. Un altro dramma sociale e occupazionale, nell’era del Coronavirus, lo stanno vivendo i 17 lavoratori della cooperativa, nata sulle ceneri della fallita ed ex concessionaria “Odino Tatta”, che da oltre trent’anni gestisce il servizio del trasporto pubblico urbano a Formia. Per molti di loro futuro economico è davvero ricco di incognite. Lunedì alcuni hanno iniziato un periodo di cassa integrazione che la società cooperativa ha chiesto alla Regione di beneficiare in virtù della riduzione delle corse ma anche degli ammortizzatori sociali previsti dal governo nell’ambito dell’emergenza sanitaria in corso. Ma non è tutto.
Come anticipato da Temporeale.info, le maestranze in questi giorni hanno ricevuto la tredicesima mensilità e, nonostante non percepiscano lo stipendio da tre mesi, continuano “con senso di responsabilità a garantire il servizio”. Ora hanno chiamato frontalmente in causa il Comune. E un ragione c’è. Al Comune di Formia, così come a tutti i Comuni laziali titolari del finanziamento per il trasporto pubblico locale, agli inizi di marzo era arrivata una lettera co-firmata dall’assessore Mauro Alessandri e del direttore del settore trasporti della Regione Stefano Fermante che, annunciando la liquidazione di un primo acconto del contributo per il 2020, stabilivano anche le modalità di assegnazione.
Un primo acconto, pari al 40% del finanziamento, sarebbe dovuto essere versato entro marzo, una seconda tranchè con la stessa percentuale, a partire da maggio a seguito della presentazione da parte dei comuni della consueta documentazione giustificativa della spesa relativa al primo quadrimestre e la rata di saldo, pari al 20%, ad inizio 2021, previa sempre presentazione della documentazione relativa e giustifica delle spese concernenti il 2° e 3° quadrimestre 2020. La stessa Regione un mese fa invitava il comune ad erogare queste somme “senza indugio” la somma incassata al soggetto titolare del servizio di trasporto pubblico pubblico locale, l’Atp, “anche per assicurare il flusso finanziario idoneo a salvaguardare gli equilibri aziendali, in un settore – scrivevano testualmente l’attento assessore regionale ai trasporti Alessandri ed il dirigente Fermante – che risente della forte contrazione di domanda conseguente all’emergenza Covid 19.
La Regione non millantava nulla e, a conferma, abbiamo in nostro possesso copia di una Pec in cui l’assessorato ai trasporti della Regione Lazio il 27 marzo comunicava al Comune di Formia che il 13 marzo gli era stata bonificata la somma vincolata di 504mila quale primo acconto per l’anno 2020 mentre tre giorni prima, il 10 marzo, gli era stato concluso il pagamento del sesto semestre 2019 attraverso l’ultimo rateo di 178mila euro. Insomma i finanziamenti regionali ci sono e sono arrivati al Comune, è stato stanziato anche il primo acconto del finanziamento concesso anche in anticipo rispetto agli anni scorsi ma il Comune vuole dall’Atp un’attestazione sulla regolarità di servizio e copie delle fatture quietanzate in banca.
Due verità e due versioni che sono state al centro di un vivace incontro tenutosi giovedì in comune in cui una rappresentanza dall’Atp guidata dal presidente Salvatore De Meo, dal commercialista Maurizio Palmaccio e dall’avvocato Gianfranco Testa ha incontrato i dirigenti della Polizia Locale (che ha anche la delega ai trasporti) e dell’avvocatura interna, Rosanna Picano e Domenico Di Ricco. La cooperativa Atp, rimarcando l’assoluta assenza di liquidità e del blocco del pagamento anticipato delle fatture emesse da parte delle banche, ha annunciato che, in assenza di fatti nuovi, potrebbe bloccare i proprio bus non potendo più effettuare i rifornimenti di carburante.
La vicenda sta conoscendo diversi risvolti. Anche se molte corse sono state ridotte a causa delle restrizioni imposte dal Covid 19, potrebbero essere messe in discussione la mobilità urbana a Formia e soprattutto il futuro occupazionale di questi dipendenti e soci dell’Atp che, attraverso l’avvocato Gianfranco Testa, hanno chiesto al Comune di riconoscere “senza indugio” alla loro cooperativa gli stanziamenti erogati quest’anno in anticipo dalla Regione Lazio. E’ una querelle di cui è a conoscenza la stessa associazione industriale del Lazio. Venendo a conoscenza che molti Comuni, come quello di Formia, sono inadempienti rispetto alle scadenze previste (quelle di pagare “senza indugio”) e imposte dalla Regione, il suo settore trasporti ha scritto all’Atp, così alle altre società concessionarie del trasporto pubblico urbano, per conoscere quelle amministrazioni che si stanno opponendo al pagamento dell’anticipo, quali sono le motivazioni addotte “questo – scrive Marco Galluzzo – per intervenire o sulla singola amministrazione o in termini più generali”.
Il Comune ha una sua versione sulla controversia: “Pago se mi viene corrisposto il chilometraggio realmente effettuato dalla società concessionaria del servizio”. “E’ una tesi inverosimile – osserva l’avvocato Testa – perché la Regione stanzia quei fondi in base al chilometraggio autorizzato e oggetto di convenzione”. Intanto lo scorso dicembre è scaduto il contratto con l’Atp e sarebbe dovuta subentrare la stessa Regione a febbraio a gestire direttamente gli appalti di trasporto pubblico locale, avendo diviso la regione in undici distretti. Ma con l’emergenza Covid-19 la questione è stata rimandata a tempo indeterminato, per questo il tutto è ricaduto di nuovo nella competenza dei singoli Comuni. L’amministrazione comunale di Formia ha già provveduto alle linee di indirizzo per il rinnovo per un anno attraverso una delibera di giunta e ora la dirigente Rosanna Picano sta lavorando al documento che prossimamente sarà sottoposto all’azienda.
Saverio Forte