Velocizzare le procedure di accesso al credito, snellire gli adempimenti, rendere immediata l’erogazione dei finanziamenti. Sono le priorità che il presidente Raffaele Trano ha indicato per i lavori in commissione VI FINANZE in cui è stato incardinato il dl liquidità in vista della conversione in legge. Ma nell’esame “migliorativo” del decreto legge “liquidità” (ribattezzato dl imprese) ci sarà modo anche di introdurre una serie di strumenti suggeriti dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho per combattere le tentazioni della criminalità organizzata e quella finanziaria. “Dobbiamo dare risposte veloci e concrete ai danni che l’emergenza da Coronavirus sta provocando alle aziende della provincia di Latina – scrive il presidente Trano in una nota. Occorrono procedure snelle nella concessione dei crediti, ma allo stesso tempo dobbiamo evitare che negli automatismi si infiltri la criminalità organizzata. Ieri ho avuto un lungo colloquio con il procuratore capo della direzione nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. Il Procuratore si è occupato in passato del processo #Spartacus che ha contribuito in modo decisivo allo smantellamento del clan dei “Casalesi”. Gli ho sottoposto alcune perplessità emerse all’interno del Decreto Liquidità (Dl imprese) ed ho ricevuto importantissimi suggerimenti di cui, in veste di presidente della Commissione Finanze, terrò conto durante le modifiche migliorative che apporteremo prima della conversione in legge. Ritengo efficace la proposta del procuratore Cafiero de Raho di realizzare un sistema di tracciabilità, utile a monitorare entrate e uscite e a far sapere agli organi investigativi da chi sono realmente rappresentate le aziende che chiedono i finanziamenti e chi fa parte degli organi sociali delle stesse, potendo così, tramite l’enorme banca dati in possesso dell’Antimafia, far eventualmente scattare subito le interdittive ad opera della Prefettura o le indagini da parte della Dda. Lavorerò a questo obiettivo. Sarà mia particolare premura togliere in terra pontina l’acqua in cui le organizzazioni criminali per decenni si sono abituate a sguazzare”.